di Giulio Gavino usai, Responsabile economico Assalzoo
Cereali
Aumentano le importazioni in volume di cereali rispetto allo stesso periodo del 2023 (+12% in quantità ma -13% in valore). La crescita dei volumi importati è da ricondurre tutti i principali prodotti, con particolare riferimento a frumento tenero (+23%), mais (+18%), orzo (+4%) ed anche sorgo, con volumi più che triplicati.
Semi oleosi
Rispetto al periodo gennaio-ottobre 2023, aumentano le importazioni di semi oleosi (+6% in volume.) ma si riducono in valore (-5%). L’import di soia è cresciuto del 6,3% in volume a 2,1 milioni di tonnellate, per un valore pari a circa 932 milioni di euro (-13%).
Farine proteiche vegetali
Sono in crescita anche le importazioni in volume delle farine proteiche vegetali, mentre si riducono in valore.La dinamica è da ascrivere alla farina di soia (che rappresentano il 66% circa in volume dell’intero comparto) le cui importazioni si sono attestate a quasi 1,5 milioni di tonnellate (+14%) per poco meno di 600 milioni di euro (-9%). Crescono anche i volumi importati di farine di girasole (+7%) ma in flessione in valore (-11% a 162 milioni di euro).
Mangimi composti
Sono aumentate le esportazioni di mangimi composti; nei primi dieci mesi dell’anno gli invii oltre confine si sono attestati a 643 mila tonnellate (+7% rispetto gen-ott 2023) e sono aumentate dell’1,5% in valore raggiungendo poco più di 999 milioni di euro. La dinamica risulta analoga sia per i mangimi per animali da allevamento (+11% in volume e +32% in valore) che per i mangimi per cani e gatti (+3% in volume e stabili in valore).
Animali vivi e prodotti zootecnici
In riferimento al comparto zootecnico, e con riferimento alle voci più rappresentative, le importazioni di capi di bovini vivi sono aumentate del 5,8% su base tendenziale ma con una dinamica in valore decisamente più evidente (+42%). Anche le importazioni di carni bovine sono cresciute (+4% circa sia in volume che in valore). Si riduce l’import di capi di suini vivi (-24% il numero di capi ma in aumento dell’1% in valore), al contrario, per le carni suine si osserva una crescita del 5% in volume e dell’1% in valore.
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