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A giugno calano cereali e oli, in rialzo frutta e ortaggi

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Secondo l’analisi mensile diffusa da ISMEA, a giugno 2025 l’indice dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli ha registrato un calo dell’1,6% rispetto al mese precedente, pur rimanendo superiore dell’1,3% su base annua. La flessione è trainata soprattutto dal comparto dei seminativi, mentre frutta e ortaggi mostrano dinamiche opposte.

I cereali segnano una diminuzione media del 2,4% rispetto a maggio, con ribassi più evidenti per il grano duro e l’orzo, legati sia all’avanzamento della campagna di raccolta sia a una maggiore disponibilità sul mercato. Anche gli oli extravergini di oliva registrano un calo dei listini (-2,3%), dopo i forti rialzi dei mesi passati, pur mantenendosi su valori molto alti nel confronto con il 2024.

Sul fronte opposto, frutta e ortaggi evidenziano un netto aumento dei prezzi all’origine: +4,1% per la frutta e +2,9% per gli ortaggi rispetto a maggio. L’incremento è attribuibile a una minore offerta stagionale di alcune varietà e a una domanda interna sostenuta, anche in vista della stagione turistica.

Il comparto zootecnico presenta un quadro più stabile: i prezzi alla stalla delle carni restano pressoché invariati, mentre il latte crudo registra variazioni marginali.

ISMEA sottolinea che, nonostante le oscillazioni di giugno, l’andamento complessivo dei prezzi agricoli nel primo semestre 2025 conferma una tendenza alla stabilizzazione, dopo la forte volatilità osservata negli ultimi due anni. Tuttavia, permangono pressioni legate ai costi produttivi e all’incertezza dei mercati internazionali, che potrebbero influenzare le quotazioni nei mesi a venire.