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Export agroalimentare: nel 2024 nuovo record e bilancia commerciale di nuovo in attivo

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foto pixabay

Il Rapporto 2024 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, realizzato dal Centro CREA Politiche e Bioeconomia (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), pubblicato i primi di agosto, evidenzia un anno da record per l’agroalimentare italiano sul fronte degli scambi con l’estero.

Nel 2024 le esportazioni agroalimentari italiane sono cresciute dell’8,7%, raggiungendo i 68,5 miliardi di euro, 5 miliardi in più rispetto al 2023. Parallelamente, le importazioni sono aumentate del 5,1%, attestandosi a 67,2 miliardi. Il saldo della bilancia agroalimentare torna così positivo dopo due anni di disavanzo, con un avanzo commerciale di 1,25 miliardi di euro.

Un contributo decisivo a questo risultato arriva dal Made in Italy agroalimentare: i prodotti ad alto valore aggiunto, riconosciuti all’estero come tipici del nostro Paese, hanno superato i 50 miliardi di euro di export, con una crescita del 9,3% rispetto al 2023. A trainare la domanda sono stati soprattutto i prodotti trasformati e le bevande, ma si registra una buona performance anche per carni preparate, formaggi, derivati dei cereali, dolci e frutta (mele +10%).

Gli Stati Uniti si confermano un mercato chiave: nel 2024 rappresentano l’11,5% dell’export agroalimentare italiano, per un valore di circa 7,9 miliardi di euro. È il secondo mercato di destinazione dopo la Germania, superando la Francia. L’Italia si conferma primo fornitore UE per gli USA, con quote particolarmente elevate su prodotti come vino (24%, oltre il 30% per i Dop), olio extravergine di oliva (oltre il 30%), sidro e formaggi tipici come il Pecorino e il Fiore Sardo, che arrivano al 60-70% del totale export verso questo mercato.

Il presidente del CREA, Andrea Rocchi, ha commentato: “I dati del nostro Rapporto confermano l’eccellenza e la forza competitiva dell’agroalimentare italiano sui mercati internazionali. Il ritorno a una bilancia commerciale positiva è un segnale chiaro di un settore in salute, soprattutto nei segmenti a più alto valore aggiunto. L’agroalimentare italiano è un patrimonio da valorizzare sempre di più, motore di sviluppo economico e coesione territoriale, nonché leva fondamentale per la proiezione internazionale del nostro Paese”.

Anche il 2025 si è aperto con segnali positivi. Nel primo trimestre, le esportazioni agroalimentari italiane sono cresciute del 6,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le importazioni sono aumentate dell’11,7%, trainate ancora da prezzi elevati di materie prime come il caffè verde e il cacao. Ottimi i risultati su mercati chiave come Stati Uniti (+11,8%), Spagna (+14,8%) e Polonia (+18,8%). Spiccano, tra i settori in crescita, i formaggi, i prodotti da forno e la frutta fresca, in particolare mele (+18% in valore) e kiwi (+27%).