Home Attualità Cala la fame nel mondo, ma aumenta in Africa e Asia occidentale

Cala la fame nel mondo, ma aumenta in Africa e Asia occidentale

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Secondo il Rapporto 2025 sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo (The State of Food Security and Nutrition in the World, SOFI), pubblicato il 28 luglio da cinque agenzie specializzate delle Nazioni Unite: FAO, IFAD, UNICEF, WFP e OMS, nel 2024 circa 673 milioni di persone, pari all’8,2% della popolazione mondiale, hanno sofferto la fame.

Il dato generale mostra un calo rispetto all’8,5% del 2023: si tratta della seconda diminuzione consecutiva, ma i livelli restano superiori a quelli pre-pandemia. Il miglioramento è trainato soprattutto da Asia meridionale e America Latina, dove l’indice di sottoalimentazione è sceso rispettivamente al 6,7% e al 5,1%.

Il dato globale nasconde però forti squilibri regionali. In Africa, la quota della popolazione colpita dalla fame ha superato il 20% nel 2024, con 307 milioni di persone coinvolte. In Asia occidentale si stima che il fenomeno abbia colpito il 12,7% della popolazione (oltre 39 milioni). Le aree più colpite corrispondono a quelle segnate da crisi alimentari prolungate.

Il rapporto evidenzia anche che la sicurezza alimentare resta fragile a causa dell’inflazione alimentare, legata agli effetti post-pandemici, ai cambiamenti climatici e alla guerra in Ucraina. Nei paesi a basso reddito, l’inflazione alimentare ha toccato punte del 30% nel 2023. Nonostante ciò, il numero globale di persone incapaci di permettersi una dieta sana è sceso da 2,76 miliardi nel 2019 a 2,60 miliardi nel 2024, ma è aumentato nei paesi più poveri.

Il documento raccomanda interventi mirati: protezione sociale per i più vulnerabili, politiche monetarie credibili, e investimenti strategici in infrastrutture, ricerca e mercati agroalimentari per migliorare produttività e resilienza.