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Prezzi alimentari stabili in agosto, per la FAO cereali a nuovo record nel 2025

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L’Indice FAO dei prezzi alimentari è rimasto quasi invariato in agosto a 130,1 punti (+0,1 su luglio; +6,9% su base annua): l’aumento di carni, zucchero e oli vegetali ha compensato i cali di cereali e lattiero-caseari. Tra gli oli, palma, girasole e colza sono saliti anche per l’intenzione dell’Indonesia di alzare il mandato biodiesel nel 2026, mentre la soia ha perso terreno su prospettive di ampia offerta. Nei cereali, grano in calo (raccolti più abbondanti in UE e Federazione Russa), mais in rialzo per domanda zootecnica ed etanolo negli USA; l’Indice del riso flette per la competizione tra esportatori. Le carni segnano un nuovo massimo storico (trainano i bovini con domanda forte in USA e Cina), i lattiero-caseari arretrano dell’1,3% e lo zucchero risale marginalmente (+0,2%) dopo cinque mesi di flessioni. Lo si apprende dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), comunicato del 5 settembre 2025.

Nel quadro delle disponibilità, la FAO prevede per il 2025 una produzione mondiale di cereali a 2.961 milioni di tonnellate (+3,5% sul 2024), con i cereali secondari a 1.601 milioni (+5,9%), grano a 804,9 milioni (+0,8%) e riso a 555,5 milioni (+1,0%). L’utilizzo 2025/26 salirebbe a 2.922 milioni di tonnellate (+1,6%), le scorte a 898,7 milioni (rapporto scorte/impieghi 30,6%), mentre il commercio mondiale è stimato a 493,4 milioni (+1,4%). (FAO, Cereal Supply and Demand Brief, 5 settembre 2025). FAOHome

Un segnale da monitorare per le filiere: l’AMIS (piattaforma ospitata dalla FAO) rileva prezzi in aumento dei fertilizzanti azotati e peggiorata accessibilità rispetto ai prezzi delle colture, fattori che potrebbero incidere sui tassi di applicazione.