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IGC, raccolto globale di cereali 2025/26 a un massimo storico

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grano tenero

La produzione globale di cereali (grano e cereali a grana grossa) per il 2025/26 è stimata a 2,412 miliardi di tonnellate, in crescita di 8 milioni di tonnellate rispetto al mese precedente e del 4% su base annua; l’offerta totale supererà per la prima volta i 3 miliardi di tonnellate, nonostante scorte iniziali insolitamente contenute. Lo rileva il Consiglio Internazionale dei Cereali (International Grains Council, IGC), che aggiorna al rialzo anche consumo e commerci mondiali.

Nel dettaglio, l’IGC porta i consumi a 2,395 miliardi di tonnellate (+4 milioni sul mese, spinta soprattutto dai mangimi a base di grano e mais) e le scorte di fine campagna a 606 milioni (+9 milioni sul mese), comunque leggermente sotto la media quinquennale. Il commercio mondiale di cereali (luglio/giugno) è stimato a 438 milioni di tonnellate, 15 milioni in più sull’anno e potenzialmente al secondo livello più alto di sempre, per effetto di una domanda d’import di grano più vigorosa.

Sul fronte soia, le spedizioni 2024/25 (ottobre/settembre) vengono corrette al rialzo di 2 milioni di tonnellate grazie a consegne sudamericane superiori alle attese. Per il 2025/26 la produzione globale è rivista lievemente al ribasso sul mese (429 milioni, sostanzialmente stabile sull’anno), mentre i carryover scendono di 2 milioni; gli scambi sono indicati a un record di 185 milioni di tonnellate (+2%), sostenuti dall’interesse asiatico.

Per il riso, la produzione 2025/26 resta invariata sul mese, ma l’elevato riporto iniziale fa salire le disponibilità e porta le scorte a un nuovo massimo storico (+3 milioni sul mese). Il commercio 2026 è visto intorno a 60 milioni di tonnellate (+2%), con l’India che potrebbe valere il 40% dei flussi.

L’Indice IGC cereali e semi oleosi (GOI) è pressoché stabile sul mese (−4% sull’anno): sottoindici in lieve rialzo per il grano (rimbalzo da minimi quinquennali), in calo per il mais (ingresso di quotazioni ucraine di nuovo raccolto), in flessione dell’1% per il riso e in moderato aumento per la soia.