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Coronavirus, via libera da Commissione Ue a fondo italiano da 100 milioni per agricoltura
La Commissione europea ha approvato lo schema italiano da 100 milioni di euro a sostegno delle piccole e medie imprese nel settore agricolo, forestale, della pesca e dell’acquacoltura. L’ha comunicato la Commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager. "Questo regime da 100 milioni di euro consentirà all'Italia di concedere garanzie di Stato per sostenere le Pmi” - ha detto la rappresentante della Commissione - “attualmente in difficoltà a causa dell'emergenza coronavirus. Il regime aiuterà le imprese a sopperire al fabbisogno immediato di liquidità e a portare avanti le loro attività durante e dopo la pandemia”.
L’ok da Bruxelles dello scorso 22 aprile ha riguardato anche misure in altri sette Stati membri e sempre con l’obiettivo di contenere l’impatto della crisi e della gestione dell’emergenza sanitaria sull’economia.
Agli Stati dell’Ue è stata data infatti la possibilità di avvalersi della flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato. Il quadro temporaneo, modificato lo scorso 3 aprile, sarà in vigore fino al 31 dicembre 2020 e la Commissione valuterà, entro questo termine, un’eventuale proroga.
Per i 100 milioni a beneficio delle Pmi italiane un ruolo di prim’ordine ce l’avrà Ismea che fornirà questo sostegno come garanzia sui prestiti per investimenti e capitale di esercizio o come sovvenzioni dirette sotto forma di rinuncia alla commissione applicabile alle garanzie concesse.
Le aziende potranno così beneficiare delle misure previste nel decreto legge ‘liquidità’ dello emanato lo scorso 8 aprile.
Per l’Italia, oltre a questi 100 milioni di euro, la Commissione ha inoltre approvato lo schema di aiuti di Stato per il Friuli Venezia Giulia, sempre a sostegno delle aziende attive nel settore agricolo, ittico e dell’acquacoltura e della silvicoltura colpite dalla crisi. Tra aiuti sotto forma di prestiti a tasso agevolato e sovvenzioni dirette, il pacchetto di finanziamenti ammonta complessivamente a 50 milioni di euro.
Foto: Pixabay
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