di Andrea Spinelli Barrile, Redazione
È stato presentato lo scorso 12 dicembre a Roma, presso la sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), il secondo report FeedEconomy, promosso dall’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici (Assalzoo) in collaborazione con Nomisma. Nel report, Assalzoo analizza l’economia derivante dal feed, il mangime, osservandola in prospettiva lungo tutta la filiera produttiva. Alla presentazione è intervenuto anche di Cesare Baldrighi, Presidente della di Origin Italia.
“Potersi approvvigionare dalle zone di produzione per tutto quello che serve per l’allevamento per la zootecnia è un elemento imprescindibile. Quindi il tema è la necessità di avere una produzione che viene dai territori d’origine in modo sempre più ampio: è un elemento dal quale non possiamo in nessun modo fuggire. Si è parlato di tavoli di filiera, che sono indubbiamente un elemento importante per coordinare tutta l’attività, e c’è un altro strumento importante proprio in capo al Ministero, che è la gestione della politica agricola comune (PAC): ci sono sì delle indicazioni che vengono da Bruxelles, ma poi dopo l’applicazione pratica spetta al Ministero dell’Agricoltura e questo credo che sia davvero uno strumento efficace per orientare le produzioni laddove si ritiene che sia più necessario fare. Noi abitiamo in un Paese fatto sostanzialmente di montagne, con poche pianure: gli ettari non si possono dilatare. Non ci resta che sfruttare al meglio il territorio che abbiamo, con le tecnologie che ci consentono di farlo. Le tecnologie e la ricerca saranno strumenti che hanno bisogno di tempi lunghi ma sappiamo che in molti Paesi la ricerca ha fatto dei passi avanti importanti. L’intervento dal punto di vista normativo è determinante per usare o non utilizzare le tecnologie: spesso ci nascondiamo dietro i provvedimenti o le imposizioni che ci vengono dalla Comunità europea, però il nostro Paese ha preso delle decisioni assolutamente autonome in questa direzione. Sappiamo che gli OGM sono vietati in Italia, ma si usano in Spagna. Si citava il divieto della produzione di cibi fatti in laboratorio, al di là del fatto che ancora non si producono. Ma questa è una decisione che riguarda solo il nostro Paese. Ogni tanto, invece di prendere delle decisioni che vietano, potremmo prendere qualche decisione che ci consente di fare quello che già la scienza ci mette a disposizione. Il progresso tecnologico è l’elemento che può tenerci in piedi e può farci reggere anche nei prossimi anni. In questo senso devo dire l’industria mangimistica si è sempre distinta: ormai le aziende del settore mangimistico forniscono prodotto e assistenza, e di fianco all’assistenza c’è tutto il progresso tecnologico che c’è nella produzione del mangime integrato. E, se vogliamo fare ancora un esempio dal progresso scientifico, ricordiamoci che in Italia abbiamo meno capi ma più latte, una sostenibilità che va sempre avanzando, contrariamente a quello che si dice sugli sugli allevamenti erroneamente definiti intensivi”.