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Commercio agroalimentare UE stabile a maggio

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Il commercio agroalimentare dell’Unione europea conferma la propria tenuta: a maggio 2025 le esportazioni hanno raggiunto 19,9 miliardi di euro (–1% su aprile, +1% su maggio 2024), mantenendo positivo il saldo commerciale nonostante l’aumento dei prezzi di molte importazioni. Nel periodo gennaio–maggio, l’export cumula 99,6 miliardi (+2% annuo). Lo si apprende da una nota della Commissione europea – Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo Rurale (DG AGRI), pubblicata il 4 settembre 2025.

Il Regno Unito si conferma primo mercato (23% dell’export, 23 miliardi, +4%), sostenuto dai prezzi dei derivati del cacao; seguono Stati Uniti (12,7 miliardi, +6%) e Svizzera (5,7 miliardi, +11%). In calo la Cina (–619 milioni, –11%), per la contrazione dei volumi cerealicoli. La composizione merceologica riflette le tensioni sui listini: caffè, tè, cacao e spezie crescono di 1,6 miliardi (+39%) grazie al raddoppio dei prezzi di pasta/burro/polvere di cacao e a un +30% del caffè; cioccolato e dolciario +831 milioni (+20%), lattiero-caseari +574 milioni (+7%) nonostante minori volumi. Deboli i cereali (–1,3 miliardi, –22%, volumi –28%) e olive/olio d’oliva (–459 milioni, –14%) per effetto prezzo.

Le importazioni toccano 17 miliardi a maggio (+4% m/m; +15% a/a) e 81,5 miliardi nel cumulato (+16%). Brasile resta primo fornitore (7,5 miliardi, +9%), davanti a Regno Unito (6,5 miliardi, +5%) e USA (5,9 miliardi, +17%, spinti da mais, frutta secca e spirits). Forti incrementi da Costa d’Avorio (+1,8 miliardi, +68%, cacao), Canada (+933 milioni, +93%, cereali/colza), Cina (+868 milioni, +24%, beni non edibili) e Australia (+790 milioni, +111%, colza); in flessione Ucraina (–12%) e Russia (–74%). A livello merceologico, il rincaro di caffè e cacao spinge i valori (+6,9 miliardi, +62%), mentre calano olive/olio (–41%) e zucchero/isoglucosio (–39%).