di Gabriele Canali e Ronny Ariberti – Crefis, Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili
Le materie prime
Nel complesso nel bimestre dicembre 2024-gennaio 2025 i prezzi del mais e della soia non hanno mostrato evidenti segnali di discontinuità. Tuttavia i segnali di mercato sembrano evidenziare qualche leggera tensione verso l’aumento per il mais, a fronte di un andamento decisamente più tranquillo per la soia.
In Italia, le differenti tipologie di mais quotate alla borsa merci di Milano, hanno visto andamenti congiunturali simili, con un aumento delle quotazioni sia a fine 2024 che ad inizio 2025. Anche a livello tendenziale, cioè rispetto agli stessi mesi di un anno prima, le variazioni sono risultate positive nella maggioranza dei casi, ad eccezione del mais contratto 103. Nello specifico il prezzo del mais contratto 103, sul mercato nazionale, ha subito un lieve aumento in dicembre (+0,3%), ed uno più consistente (+2,8%) in gennaio, fermandosi a 231,0 euro/t. Medesimo andamento per il prodotto con caratteristiche che a gennaio ha raggiunto i 247,0 euro/t (+2,1% la variazione congiunturale).
Aumenti sono stati registrati anche per i prodotti di importazione, sia di origine comunitaria che extra-comunitaria, con incrementi sia a dicembre (+3,4% e +2,7% rispettivamente) che a gennaio, raggiungendo i 254,5 euro/t per il prodotto comunitario (+2,9% rispetto a dicembre) ed a 260,0 euro/t per quello non comunitario (+2,4%).
I prezzi medi mensili di gennaio sono risultati tutti più alti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre in dicembre tale andamento era stato confermato per quasi tutti i prodotti ad eccezione del mais contratto 103 che ha fatto segnare una variazione tendenziale leggermente negativa, pari a -0,9%.
Sul mercato USA, i prezzi del mais sono cresciuti in misura anche più sensibile, sia in dicembre (+5,0%) che a gennaio (+3,8%) fino a toccare i 163,1 euro/t. Nonostante l’aumento a fine 2024, il dato di dicembre è risultato più basso del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; mentre il 2025 è iniziato con un prezzo maggiore del 2,9% rispetto a quanto fatto registrare a gennaio del 2024.
Per quanto riguarda la soia, gli andamenti mostrano un calo dei prezzi nel mese di dicembre, con un recupero poi nel mese successivo. Il prodotto nazionale ha raggiunto una quotazione di 426,2 euro/t in dicembre (in calo del -2,5%), mentre in gennaio vi è stato un rialzo del +0,8% per un valore di 429,5 euro/t. Per quanto riguarda il prodotto di provenienza estera, il prezzo medio mensile di dicembre è sceso del -2,6% rispetto a novembre, per poi risalire in gennaio (+1,9%) fermandosi a 437,0 euro/t. Nonostante questi andamenti i prezzi medi mensili di dicembre 2024 e gennaio 2025 sono risultati significativamente al di sotto rispetto alle quotazioni dello stesso mese dell’anno precedente, con variazioni rispettivamente pari al -10% e al -14%.
Una diminuzione (-0,2%) ha interessato, in dicembre, anche i prezzi della soia sul mercato USA, mentre una risalita del +2,1% è stata registrata in dicembre per un valore di 333,1 euro/t. Andamento differente per la soia CIF Rotterdam che ha subito cali di prezzo sia in dicembre (-4,7%) che in gennaio (-0,9%) dove si è fermata ad un valore di 387,0 euro/t. Negative le variazioni tendenziali con valori tra il -16% ed il -23%.
Per leggere tutto l’articolo, completo di grafici e tabelle: