di Giulio Gavino Usai, Responsabile Economico Assalzoo
Cereali
Rispetto ai primi quattro mesi del 2024, aumentano le importazioni di cereali di circa il 7% in quantità e del 13% in valore. Tutti i prodotti a utilizzo dell’industria mangimistica evidenziano una dinamica tendenziale positiva; le importazioni di mais, ad esempio, arrivano a quasi 2,6 milioni di tonnellate in soli 4 mesi (+5,5%) unitamente a un incremento della spesa del 19% per più di 596 milioni di euro. In aumento risultano anche le importazioni di frumento tenero (+3,4% in volume e + 7,8% in valore). In controtendenza invece l’import di orzo (-2,8% in volume, ma + 16,8% in valore).
Semi oleosi
Si riducono le importazioni di semi oleosi (-12% circa sia in quantità che in valore). Con particolare riferimento alla soia, la riduzione delle richieste all’estero è stata del 9% in volume rispetto ai primi quattro mesi del precedente anno e del 19% in meno in valore. Ancora più forte la riduzione del girasole che registra -33,9% in volume a fronte di un – 3,9% in valore.
Farine proteiche vegetali
Sono aumentate le importazioni in volume delle farine proteiche vegetali (+8,8%), con la dinamica in valore opposta (-5,6%). Con particolare riferimento alle farine di soia, si evidenzia una consistente crescita tendenziale dei volumi importati pari al 32,5% per 633 mila tonnellate con una spesa di poco inferiore a 230 milioni di euro (+8,8%). In riduzione risulta invece l’importazione di farina di girasole del -31,9 in volume e del 39,2% in valore.
Mangimi composti
Sono in lieve flessione i volumi di mangimi composti esportati (-2,8% a 251 mila tonnellate), mentre aumentano dell’1,5% in valore attestandosi a 399 milioni di euro nei primi quattro mesi dell’anno in corso. La dinamica è da attribuire soprattutto ai mangimi per animali di allevamento (-6,2% in volume e +4,9% in valore); al contrario, per i mangimi per cani e gatti si registra una lieve crescita dell’export in volume (+0,6%) e una lieve riduzione in valore (-0,8%).
Animali vivi e carni
In riferimento al comparto zootecnico, è da evidenziare la flessione del numero di capi di bovini vivi importati (-1%) cui corrisponde un consistente aumento della spesa (+24,5%); nel caso delle carni bovine fresche si rileva una dinamica positiva in volume (+3,1%) e ancor più in valore (+21,5%). Si contrae di circa il 12% il numero di capi di suini vivi importati, la medesima dinamica si osserva in modo più accentuato in valore (-20%); per le carni fresche suine, le quantità acquistate all’estero sono aumentate tra gennaio e aprile 2025 dell’1% a fronte di una riduzione in valore (-10%).
Per consultare le tabelle:




