Nel 2024 il Piano Nazionale Residui (PNR) ha controllato 26.968 campioni di prodotti di origine animale, per 397.913 determinazioni analitiche: le non conformità sono state 38, un risultato in linea con gli ultimi anni e con percentuali di irregolarità leggermente inferiori a quelle riscontrate in ambito dell’Unione europea. Lo si apprende da una nota ufficiale del Ministero della Salute, che predispone annualmente il PNR secondo la normativa europea e lo attua sul territorio con il supporto delle autorità regionali e locali, degli Istituti zooprofilattici sperimentali e del Laboratorio nazionale di riferimento.
Il 2024 è stato il secondo anno di applicazione dei regolamenti (UE) 2022/1644 e 2022/1646, che hanno sostituito la direttiva 96/23/CE. L’obiettivo resta duplice: intercettare sostanze vietate o non autorizzate (Gruppo A) e verificare il corretto impiego delle sostanze autorizzate nei medicinali veterinari (Gruppo B), così da prevenire usi illeciti o impropri lungo il processo di allevamento.
La macchina dei controlli ha lavorato su più fronti: 24.337 campioni nell’ambito del Piano mirato, 1.056 per il Piano di sorveglianza e 429 per il Piano Paesi terzi. A questi si aggiungono 514 campioni Extrapiano (nazionali e regionali), utili ad approfondire specifiche criticità, e 632 campioni su sospetto. A sostegno dell’operatività ha inciso il buon funzionamento del sistema informatico RaDISAN del Ministero della Salute, avviato nel 2022, che ha consentito un monitoraggio quasi in tempo reale e interventi correttivi durante l’anno.
I risultati del PNR 2024 sono stati trasmessi all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) tramite il sistema informatico dedicato, come previsto dall’articolo 9 del regolamento (UE) 2022/1646, per la predisposizione del report annuale con i dati di tutti gli Stati membri. Un passaggio che conferma la tracciabilità europea dei controlli e l’allineamento dell’Italia agli standard comunitari di tutela della salute pubblica e della sicurezza alimentare.
 
            
 
	