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Risale ad aprile l’Indice FAO dei prezzi alimentari

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Dopo sette mesi consecutivi di flessione, l’Indice FAO dei Prezzi Alimentari (FFPI) ha registrato un aumento ad aprile, raggiungendo una media di 119,1 punti, in crescita dello 0,3% rispetto a marzo. Questo dato, divulgato dalla stessa Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) con il consuetudinario bollettino mensile, sebbene modesto, segna un’inversione di tendenza e solleva interrogativi sulla stabilità dei mercati globali.

L’incremento è stato trainato principalmente dall’aumento dei prezzi della carne e, in misura minore, degli oli vegetali e, parallelamente, si è registrata una diminuzione per lo zucchero e i cereali. Analizzando i dettagli, l’Indice FAO dei Prezzi della Carne è salito dell’1,6% su base mensile: questa crescita è attribuibile all’aumento delle quotazioni internazionali della carne di pollame, suina e bovina, influenzate da una domanda interna sostenuta e da una limitata offerta per il pollame, e da un aumento della domanda da parte di alcuni paesi importatori per la carne suina e bovina.

Anche l’Indice FAO dei Prezzi degli Oli Vegetali ha mostrato una leggera ripresa, aumentando dello 0,3% rispetto a marzo: questo è dovuto principalmente all’incremento dei prezzi dell’olio di palma, sostenuto da una minore produzione nelle principali nazioni produttrici e da una domanda più forte nel sud-est asiatico.

D’altra parte, l’Indice FAO dei Prezzi dei Cereali ha continuato la sua discesa, diminuendo del 0,3% ad aprile, attestandosi ben al di sotto del suo valore di un anno fa: la competizione tra i fornitori e l’attesa di raccolti abbondanti hanno spinto al ribasso i prezzi del mais e del grano. Allo stesso modo, l’Indice FAO dei Prezzi dei Prodotti Lattiero-Caseari è sceso del 0,3%, a causa della debolezza dei prezzi del latte in polvere, compensata solo in parte da un aumento dei prezzi del formaggio.

Infine, l’Indice FAO dei Prezzi dello Zucchero ha subito la flessione più marcata, con un calo del 4,4% ad aprile: le previsioni di una produzione migliore del previsto in India e l’aumento delle forniture in Brasile hanno contribuito a questa diminuzione, mitigando l’impatto delle preoccupazioni legate al clima in Thailandia.

Sebbene l’aumento complessivo dell’FFPI sia contenuto, la sua risalita dopo un periodo di ribasso indica la persistente volatilità dei mercati alimentari globali. La FAO continua a monitorare attentamente la situazione, sottolineando come fattori climatici, geopolitici ed economici possano rapidamente influenzare la disponibilità e l’accessibilità dei prodotti alimentari a livello mondiale.