Nel panorama sempre più attento alla sostenibilità dell’industria dei mangimi, l’International Cooperation for Convergence of Technical Requirements for the Assessment of Feed Ingredients (ICCF) ha compiuto un passo significativo. L’8 maggio 2025, l’ICCF, che vede tra i suoi attori principali la Federazione Internazionale dell’Industria dei Mangimi (IFIF), ha pubblicato un importante documento guida intitolato “Feed Ingredients Environmental Risk Assessment (Phase 2)” (Valutazione del Rischio Ambientale degli Ingredienti dei Mangimi – Fase 2). A divulgare il documento, è stata proprio IFIF.
Il documento ICCF è il risultato della combinazione di guide internazionali esistenti e dell’ampia competenza ed esperienza di un panel di esperti provenienti dai membri fondatori dell’ICCF.
Questo documento rappresenta una risorsa fondamentale per l’industria, proponendo un approccio metodologico dettagliato e basato sulla scienza per la valutazione del rischio ambientale associato ai singoli ingredienti utilizzati nei mangimi. L’obiettivo primario è duplice: supportare l’industria dei mangimi nella valutazione dei propri prodotti e agevolare la preparazione delle documentazioni necessarie per le autorizzazioni pre-commercializzazione.
La guida definisce un processo passo-passo per affinare la “Predicted Environmental Concentration” (PEC), ovvero la concentrazione ambientale prevista delle entità costituenti presenti nell’ingrediente del mangime. Questa analisi permette di valutare il rischio sia per i comparti ambientali terrestri che acquatici. Parallelamente, basandosi su vari studi che coprono entrambi questi comparti, viene definita la “Predicted Non-Effect Concentration” (PNEC), ovvero la concentrazione al di sotto della quale non si prevedono effetti negativi sull’ambiente.
La sicurezza ambientale dell’ingrediente del mangime viene quindi valutata confrontando la PEC e la PNEC, attraverso un “quoziente di rischio”. Se questo quoziente è inferiore a uno (1) per tutte le entità costituenti rilevanti, l’ingrediente del mangime non è atteso presentare un rischio per l’ambiente. Questo approccio sistematico fornisce una base solida per decisioni informate e per garantire la sicurezza ecologica dei prodotti.