L’anno 2025 si è aperto con un dinamismo significativo per il commercio agroalimentare dell’Unione Europea, che ha registrato un aumento sia nelle esportazioni che nelle importazioni. I dati di gennaio 2025, resi noti dalla Commissione Europea, dipingono un quadro di espansione dei flussi commerciali, sebbene con un’attenzione crescente ai costi delle importazioni.
Nel primo mese dell’anno, le esportazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto i 19 miliardi di euro, segnando un incremento del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato positivo riflette la continua competitività dei prodotti europei sui mercati internazionali. Il Regno Unito si conferma la principale destinazione delle esportazioni UE, con un ulteriore aumento del 3%, mentre le spedizioni verso la Svizzera sono cresciute del 16%, trainate in particolare dai prodotti a base di cacao. Tuttavia, le esportazioni verso la Cina hanno subito una contrazione del 13%, principalmente a causa di un netto calo nelle spedizioni di cereali.
Analizzando le categorie merceologiche, le esportazioni di caffè, tè, cacao e spezie hanno registrato un notevole balzo del 55%, seguite da dolciumi e cioccolato (+18%) e prodotti lattiero-caseari (+8%). Al contrario, si è osservata una diminuzione significativa nelle esportazioni di cereali (-37%), semi oleosi e colture proteiche (-22%) e oli vegetali (-17%).
Sul fronte delle importazioni, l’aumento è stato ancora più marcato. A gennaio 2025, le importazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto i 16 miliardi di euro, con una crescita del 7% su base mensile e un impressionante 19% su base annua. Questo incremento del valore delle importazioni è stato in larga parte determinato dall’aumento dei prezzi delle materie prime. Di conseguenza, il surplus commerciale dell’UE nel settore agroalimentare si è ridotto a 3 miliardi di euro.
Tra i paesi di origine, la Costa d’Avorio (+77%) e il Ghana (+153%) hanno registrato gli aumenti maggiori nelle importazioni verso l’UE, spinti dall’impennata dei prezzi del cacao. Le importazioni di caffè, cacao e spezie hanno visto un incremento complessivo del 66%. Al contrario, le importazioni da Brasile (-10%), Ucraina (-9%) e Russia (-79%) hanno mostrato una flessione.