Le biotecnologie rappresentano una frontiera cruciale per il futuro dei sistemi agroalimentari globali. Con questa premessa, la Conferenza Globale sulle Biotecnologie Agroalimentari 2025 si è aperta presso la sede della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) a Roma, nell’ambito delle celebrazioni per l’80° anniversario dell’organizzazione. L’evento, citato dalla stessa organizzazione e intitolato “Biotecnologie per un Futuro Sostenibile: Guidare la Trasformazione dei Sistemi Agroalimentari”, ha riunito una vasta gamma di attori, inclusi responsabili politici, scienziati, rappresentanti della società civile, agricoltori, leader giovanili e partner del settore privato.
Il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, ha sottolineato il ruolo fondamentale delle biotecnologie nell’affrontare le sfide globali e nel trasformare i sistemi agroalimentari. Ha evidenziato come strumenti quali la genomica, l’editing genetico e la bioinformatica basata sull’intelligenza artificiale stiano già contribuendo a migliorare la produttività, aumentare il valore nutrizionale dei prodotti e ridurre l’impatto ambientale delle produzioni.
La conferenza ha messo in luce che l’applicazione di queste tecnologie deve essere equa, etica e contestualmente specifica, con un’attenzione particolare verso i piccoli produttori e le comunità più vulnerabili. L’obiettivo è chiaro: garantire che le biotecnologie contribuiscano a sistemi agroalimentari più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili, integrando il sapere tradizionale anziché sostituirlo. Il ruolo della FAO in questo contesto è quello di promuovere un uso responsabile, assistere i paesi membri nello sviluppo di strategie nazionali e capacità tecniche, e facilitare un dialogo basato sulla scienza in materia di biosicurezza e quadri normativi.