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Innovazione sospesa: la filiera agroalimentare chiede il rilancio del negoziato UE sulle TEA

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di Clara Fossato, portavoce di Cibo per la Mente*

Per dare risposte concrete alla filiera agroalimentare è urgente riaprire il negoziato europeo sulle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) senza lasciare l’innovazione in sospeso. Il mondo produttivo e quello scientifico hanno seguito con preoccupazione la decisione del Parlamento europeo di interrompere il trilogo con il Consiglio e la Commissione europea, ormai in fase avanzata. Da questo confronto ci si attendeva il consolidamento dei compromessi già raggiunti e uno sforzo finale per sciogliere i nodi rimasti su temi fondamentali come sostenibilità, tracciabilità, etichettatura e brevetti. Al contrario, dopo una riunione preparatoria della commissione Ambiente in cui sono emerse divergenze tra le forze politiche, la sospensione del percorso negoziale ha allontanato un traguardo atteso da anni, alimentando l’incertezza di tutto il settore.

I triloghi, avviati lo scorso maggio, avevano riacceso la speranza in un’accelerazione dell’iter legislativo per arrivare alla definizione di una normativasulle TEA. Tutti gli attori intorno al tavolo, infatti, concordavano sulla necessità di riconoscere le differenze tra le piante di categoria 1, ovvero varietà ottenute con modifiche genetiche che potrebbero avvenire spontaneamente in natura o con metodi tradizionali di selezione, e quelle di categoria 2, gruppo che include tutte le altre. Mentre le seconde continuerebbero a essere soggette alle stesse regole previste per gli OGM, norme specifiche per la categoria 1 permetterebbero finalmente agli agricoltori di muoversi all’interno di un quadro giuridico chiaro, proporzionato e basato sulla scienza, portando le innovazioni dai laboratori ai campi.

L’importanza di riavviare il confronto politico è particolarmente evidente in un momento cruciale per l’agricoltura italiana ed europea chiamata ad affrontare la sfida del cambiamento climatico, a migliorare l’efficienza produttiva e a garantire sostenibilità ambientale ed economica. Varietà più resistenti alle malattie e agli stress ambientali significano rese più stabili, minor consumo di risorse e maggiore sostenibilità complessiva. Senza un quadro regolatorio che renda possibile l’adozione di queste soluzioni il rischio è di restare indietro rispetto a paesi terzi come Stati Uniti e Canada, dove queste tecnologie sono già impiegate su vasta scala. In altre parole, i nostri agricoltori perderebbero competitività su mercati e catene di fornitura internazionali.

Per evitare questo scenario Cibo per la Mente ha lanciato un appello a riavviare con urgenza un confronto costruttivo e orientato al futuro. Spesso i tempi della politica sono disallineati rispetto a quelli dell’innovazione, ma l’Italia ha già dimostrato che il dialogo tra scienza, agricoltura e istituzioni è possibile. Grazie all’impegno congiunto nel nostro Paese abbiamo raggiunto importanti traguardi come l’avvio della sperimentazione in campo delle TEA, per cui confidiamo in una proroga per tutto il 2026. Il mondo scientifico, da parte sua, sta facendo grandi passi avanti: il CREA ha annunciato che sono pronti a partire progetti su colture strategiche come melanzana, orzo, frumento duro, agrumi, pioppo, kiwi e melo. In questo momento è quindi fondamentale che le nostre istituzioni portino in Europa l’esempio italiano, contando anche sulla collaborazione della nuova presidenza danese che dal 1° luglio guida il Consiglio dell’UE e ha indicato l’innovazione in agricoltura tra le sue priorità.

Le TEA sono strumenti fondamentali per il futuro del settore primario e non possono essere trasformate in un terreno di scontro ideologico. Al contrario, l’Europa deve dimostrare la volontà politica di tornare a guidare l’innovazione, anziché inseguirla o addirittura ostacolarla. La filiera agroalimentare non vuole perdere la fiducia nel dialogo con le istituzioni, ma al tempo stesso non può attendere oltre gli sviluppi per tradurre conoscenze e investimenti in prodotti migliori, più sostenibili e più sicuri per i cittadini. Serve dunque una rapida ripresa del trilogo a cui dovranno seguire decisioni tempestive per mettere gli agricoltori nelle condizioni di affrontare le sfide del nostro tempo, continuando a difendere l’eccellenza dei nostri prodotti e la sovranità alimentare dell’Europa.

* iniziativa nata per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di investire in tecnologia e ricerca nel campo dell’agricoltura e dell’industria alimentare, per garantire attraverso la promozione dell’innovazione e della sostenibilità l’approvvigionamento alimentare, la creazione di posti di lavoro, la salvaguardia dell’ambiente e la sicurezza alimentare.