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Acquacoltura in UE: “Le proteine animali nei mangimi sono indispensabili per far crescere il settore”

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Le proteine animali nei mangimi per i pesci sono una fonte di alimentazione indispensabile per far crescere il settore dell’acquacoltura in Europa. E’ questo, in sintesi, il messaggio contenuto nella dichiarazione congiunta voluta dalla Federazione degli acquacoltori europei (Feap) insieme alla Federazione europea dei produttori di mangimi (Fefac) e all’Efpra, la Federazione che riunisce i venditori di pesce allevato, per prendere le difese delle proteine animali trasformate derivate da animali non ruminanti utilizzate nei mangimi per i pesci e, allo stesso tempo, per prendere le distanze da alcune notizie, divulgate dalla stampa soprattutto francese, di un’eventuale collegamento dell’uso di questi nutrienti nei preparati per l’acquacoltura con l’encefalopatia spongiforme bovina, per sottolineare come alcune campagne mediatiche, in particolare, creino infondate preoccupazioni sulla sicurezza e sulla sostenibilità dei prodotti di questo settore.

 

Il salmone dal Cile – Courtney Hough, segretario generale della Feap, spiega che “in Europa attualmente si importa il salmone dal Cile e la spigola dalla Turchia, in entrambi i casi alimentati con proteine animali trasformate provenienti da animali non ruminanti. Se vogliamo far crescere il settore dell’acquacoltura in Europa abbiamo bisogno di accedere a fonti di proteine per i pesci. E l’Efsa ha garantito che le proteine animali trasformate provenienti da animali non ruminanti prodotte con gli elevati standard di trasformazione europei sono fonti sicure”.

 

La confusione mediatica – Quanto ai timori di contagio con encefalopatia spongiforme bovina, i difensori delle proteine animali trasformate provenienti da animali non ruminanti sostengono che gran parte della confusione, a livello mediatico, scaturisce dal confondere queste proteine (chiamate in inglese Pap, ovvero “Processed animal protein”) con l’Mbm, ovvero il “meat and bone meal” (pasto a base di carne e ossa) per la cui produzione esistono standard di realizzazione e controllo del tutto inferiori alle Pap: “Le Pap – spiega Hough – sono derivati da materiali commestibili, come pelle o tendini, idonee al consumo alimentare umano ma che non trovano spazio nel mercato alimentare a causa delle preferenze dei consumatori”.

 

Foto: Pixabay

Miriam Cesta