Home Attualità Aviaria, meno timori ma più controlli

Aviaria, meno timori ma più controlli

468
0

L’influenza aviaria altamente patogena (HPAI) continua a circolare ampiamente tra gli uccelli marini in Europa, con un’elevata mortalità, anche se la situazione complessiva negli allevamenti avicoli sembra essere migliorata. Secondo l’ultima relazione dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) e del laboratorio di riferimento dell’UE (EURL), il rischio per la popolazione generale rimane basso, nonostante in Polonia siano in corso indagini epidemiologiche su un’epidemia tra i gatti.

Dal 29 aprile al 23 giugno, l’HPAI ha colpito una vasta gamma di specie di uccelli selvatici, dalle parti più settentrionali della Norvegia fino alla costa del Mediterraneo, uccelli marini trovati morti anche all’interno del territorio e non solo lungo le coste. EFSA raccomanda un’attiva sorveglianza della malattia negli uccelli selvatici, in particolare negli uccelli acquatici, per comprendere la circolazione e il mantenimento dei diversi virus HPAI. L’HPAI nei mammiferi colpisce principalmente i carnivori che cacciano uccelli selvatici, si nutrono di uccelli selvatici morti o fanno entrambe le cose. In Polonia ventiquattro gatti domestici e un caracal (noto anche come lince del deserto), tutti viventi in cattività, sono risultati positivi all’HPAI A(H5N1) e alcuni di loro hanno sviluppato gravi segni clinici che hanno portato alla morte. La fonte di infezione rimane incerta e finora non sono state dimostrate trasmissioni tra gatti o da gatti a esseri umani. Sull’azienda avicola italiana colpita da un’epidemia di HPAI, sono stati rilevati anticorpi in cinque cani e un gatto senza segni clinici.

EFSA raccomanda un maggiore monitoraggio dei virus HPAI nei carnivori selvatici e domestici liberi in aree ad alto rischio, evitando l’esposizione di animali carnivori a uccelli o mammiferi morti o malati.

Secondo l’ECDC il rischio di infezione da virus HPAI in Europa rimane basso per la popolazione generale e moderato per persone esposte – per motivi professionali o per altri motivi – a uccelli o mammiferi infetti (selvatici o domestici). Gli esperti raccomandano di sensibilizzare il pubblico per evitare l’esposizione a uccelli marini o mammiferi morti o malati al fine di ridurre ulteriormente il rischio di infezione.