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Condizioni meteo avverse causano aumento prezzi alimentari

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Nel mese di ottobre, i prezzi delle principali materie prime alimentari sono aumentati. Il rialzo è stato determinato dalle preoccupazioni per la produzione di zucchero e di olio di palma, dovute alle condizioni meteorologiche avverse. A riferirlo è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), secondo cui l’Indice dei prezzi alimentari ha registrato, in ottobre, una media di circa 162 punti. Si tratta di un incremento del 3,9% rispetto a settembre, anche se inferiore del 16% rispetto al mese di ottobre 2014.

Nell’ultimo rapporto: “Cereal Supply and Demand Brief”, il bollettino mensile che analizza l’offerta e la domanda di cereali, la Fao ha rivisto al ribasso le previsioni sulla produzione cerealicola mondiale, per il mese di ottobre 2015. In particolare, stima che la produzione globale si attesti sui 2,53 miliardi di tonnellate, l’1,1% in meno rispetto allo scorso anno.

Il calo delle previsioni riflette le difficoltà cui potrebbe andare incontro la produzione di mais in India e in Ucraina, a causa delle cattive condizioni climatiche. Inoltre, la siccità in Tailandia ha ridotto le proiezioni del raccolto di riso stagionale. Sono, invece, aumentate le stime sulla produzione mondiale di grano, che riflettono la presenza, in Unione Europea, di raccolti più abbondanti del previsto. Secondo la Fao le scorte mondiali di cereali dovrebbero mantenersi a un livello rassicurante, grazie all’ulteriore aumento degli stock mondiali di grano, che hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi 15 anni.

Con un’impennata del 17,2%, l’Indice Fao dei prezzi dello zucchero ha registrato l’aumento più consistente rispetto al mese di settembre. A determinarlo è stato il timore che le piogge molto abbondanti nelle principali aree produttive del Brasile possano influenzare negativamente il raccolto della canna da zucchero. Inoltre, ha influito la siccità riscontrata in India e in Tailandia.

L’Indice Fao dei prezzi degli oli vegetali è cresciuto del 6,2%. Il rialzo è dovuto alla paura che “El Niño” (il riscaldamento anormale della temperatura della superficie del mare, nella zona centro-orientale dell’Oceano Pacifico) possa ostacolare la produzione di olio di palma in Indonesia. Inoltre, hanno influito i lenti progressi nella semina della soia in Brasile, provocati da condizioni meteorologiche sfavorevoli.

L‘indice Fao dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è salito del 9,4% rispetto al mese di settembre, a causa della paura che possa diminuire la produzione di latte in Nuova Zelanda. L’Indice Fao dei prezzi della carne è rimasto stabile. Infine, l’Indice Fao dei prezzi cerealicoli ha registrato un aumento dell’1,7%. Il rialzo è dovuto alle preoccupazioni determinate dalla siccità che ha colpito le coltivazioni di grano in Ucraina e nel sud della Federazione russa.

Foto: © scottchan – Fotolia

redazione