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Coronavirus, blocchi a a tir in Slovenia e tensioni sul Brennero

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L’emergenza sanitaria che stanno vivendo l’Italia e l’Europa per l’epidemia da coronavirus si è ripercossa sul trasporto merci alle frontiere. Il fronte più caldo è quello con l’Austria ma non è l’unico. Da venerdì mattina – come riferisce Ansa – la Slovenia permette l’ingresso solo agli automezzi oltre 3,5 tonnellate con targa slovena e a quelli con targa italiana che non sono in transito ma diretti nel Paese balcanico e con merce deperibile. Le tensioni sorte al Brennero e al confine con la Croazia hanno reso necessario giovedì 12 marzo l’intervento della ministra delle Politiche Agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova e della ministra ai Trasporti Paola De Micheli. Le due rappresentanti del governo si sono rivolte direttamente all’Austria ma anche alle istituzioni europee. “Sui nostri prodotti alimentari bloccati nella notte ai confini con la Croazia, dopo aver sventato in parte il rischio del blocco per quelli alla frontiera del Brennero, abbiamo già attivato la nostra rete diplomatica”, ha detto Bellanova.

Decisive le sollecitazioni delle associazioni di categoria e di grandi aziende: “Le ulteriori segnalazioni giunte in queste ore dalle associazioni di categoria, dal Gruppo Veronesi e altri importanti player sono, oltre che evidentemente allarmate, fin troppo eloquenti”. La richiesta di tutti i soggetti coinvolti è che il trasporto merci possa continuare appieno sia per garantire l’approvvigionamento di materie prime e prodotti finiti che per non penalizzare l’export agroalimentare italiano in un momento di forte difficoltà per l’intera economia nazionale.

Richiesto l’intervento della Commissione Ue

Come denunciato giovedì da Conftrasporto-Confcommercio Vienna ha disposto dei controlli con il fermo dei mezzi lungo i confini italiani e tedeschi. Si sono formate code di 50 Km con il rischio di fibrillazioni tra gli stessi autotrasportatori. Quello che bisognava scongiurare erano le proteste degli autotrasportatori. La confederazione delle imprese di logistica e trasporti si è così rivolta al governo per un intervento nei confronti dell’Austria per “tutelare gli interessi dell’Italia e soprattutto per cercare di rasserenare il clima già estremamente teso, individuando procedure più di controllo più snelle e potenziando i meccanismi attuali di controllo anche attraverso il coinvolgimento diretto del personale italiano”, si legge nella lettera inviata al governo.

Il ministro De Micheli ha fatto sapere nella serata di giovedì di aver contattato la sua omologa austriaca con la richiesta di ripristinare il normale transito ferroviario e su gomma delle merci che in molti casi sono diretti ai Paesi del Nord Europa e in Germania, con l’Austria come solo territorio di passaggio. Inoltre la ministra ha scritto anche alla Commissaria Ue ai Trasporti Valean per un intervento diretto della Commissione.

La questione chiama in causa quindi direttamente l’Unione europea, come ha ribadito Bellanova: “E’ necessario e urgente che la Commissione Europea richiami tutti i Paesi membri al rispetto delle regole del mercato unico e alla leale collaborazione perché comportamenti di questa natura, ancorché assunti da singole catene distributive, non si traducano in pratiche e concorrenza sleale, mettendo a rischio i nostri prodotti – soprattutto la catena del fresco – e le nostre imprese, già gravate da una situazione eccezionale di criticità”.

Foto: Pixabay