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Crea, Carlo Gaudio nominato presidente. Digitale e biotech le priorità

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Novità al vertice di Crea. Sarà Carlo Gaudio il nuovo presidente del Centro di Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. Dopo l’indicazione del Consiglio dei ministri, che ha votato all’unanimità il nome dell’attuale subcommissario alla ricerca scientifica della stessa organizzazione, proposto dalla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, l’iter è proseguito con il voto delle commissioni Agricoltura delle due Camere. Entrambe hanno dato parere favorevole: “Dopo l’esito positivo nella Commissione Agricoltura del Senato, prendiamo atto con soddisfazione della amplissima convergenza che anche oggi si è registrata nella Commissione Agricoltura della Camera”, ha dichiarato la ministra Teresa Bellanova

Professore ordinario della facoltà di Medicina della Sapienza Università di Roma, Gaudio è stato consigliere di amministrazione dell’Agenzia italiana del Farmaco ed è autore di 400 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali. Al Crea ha curato, tra l’altro, la pubblicazione delle Linee guida per una Sana alimentazione e del volume dedicato ai Centri di ricerca dell’ente e alla loro attività per il progresso dell’agricoltura. In un ambito più prettamente correlato al settore primario, è componente del Comitato scientifico nazionale dell’alimentazione di origine animale di Ismea.

Transizione sostenibile e circolarità

La visione dell’attività futura di Crea è stata illustrata dallo stesso Gaudio nel corso dell’audizione davanti alla commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. La priorità è riservata allo sviluppo dell’agricoltura digitale e del biotech, con l’approfondimento e lo sviluppo dei temi relativi alla genomica e l’impiego delle nuove tecnologie per il rafforzamento della produttività.

Secondo il presidente nominato è necessario rilanciare il Crea affinché assuma quel “ruolo strategico di cabina di regia” in ambito agricolo, agroindustriale, zootecnico e dell’alimentazione e nutrizione. Molta attenzione sarà riservata alla sfida ambientale e della transizione verso un sistema più sostenibile. L’ente può contribuire in misura rilevante al raggiungimento degli obiettivi che l’Unione europea si è posta nella nuova politica ambientale tra Green Deal, Farm to Fork e Biodiversità. La vocazione di Crea – ricorda Gaudio – è proprio quella di fornire un indirizzo grazie agli strumenti della ricerca e alla tecnologia più recente per portare a termine questa transizione. 

A proposito dell’attività di ricerca dell’ente, Gaudio ha ricordato alcuni progetti in corso frutto di sinergie con altri centri scientifici e da sviluppare ulteriormente: il progetto del Centro di Viticoltura ed Enologia per il miglioramento genetico delle viti aumentando la resistenza alla peronospora e all’oidio e quello del Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura per lo studio di fitoestratti e nanoparticelle organiche e inorganiche e loro derivati come possibili alternative ad antimicrobici di sintesi, pesticidi e insetticidi.

Sono quattro le tematiche progettuali illustrate in audizione. La prima chiama in causa proprio gli obiettivi ambiziosi del Green Deal: l’Ue ha invitato i membri a razionalizzare il sistema agroalimentare per vincere la sfida della sicurezza alimentare e quindi l’azzeramento della fame attraverso tecnologie pulite. Il Crea – ha spiegato Gaudio – potrebbe intraprendere un progetto strategico per rinnovare le filiere più produttive e per la promozione del Made in Italy potenziando le proprietà organolettiche degli alimenti e promuovendo la Dieta mediterranea. 

La seconda tematica riguarda l’economia circolare. L’ente potrebbe definire un progetto pilota coordinato dal Centro di ricerca zootecnia e acquacoltura affinché, per ogni filiera, vengano individuati processi di recupero e riutilizzo dei prodotti di lavorazione, per minimizzare gli scarti e massimizzare i benefici ambientali ed energetici. Così si renderebbero l’agricoltura e la zootecnia più rispettose dell’ambiente, anche mediante il coinvolgimento dei produttori. 

La terza prospettiva strategica è relativa alla gestione sostenibile delle risorse naturali e idriche, con un progetto per la gestione sostenibile dell’acqua, che porti al risparmio idrico grazie a tecnologie innovative, ad esempio per il recupero delle acque reflue e la desalinizzazione, o per la riforestazione sostenibile. Il quarto punto è relativo infine al potenziamento della formazione e della didattica con la creazione di un campus internazionale e delle scuole del Crea.

Foto tratta da CarneRossa.info