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Difesa del suolo, al via la consultazione pubblica sulla nuova strategia dell’Ue

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La Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica sulla strategia per la tutela del suolo. La proposta su cui sta lavorando si inserisce nell’ambito della nuova politica ambientale definita dall’Unione europea lo scorso anno con il Green Deal e, in particolare, la Strategia per la Biodiversità. Per raggiungere gli obiettivi che l’Ue si è posta con questo piano è fondamentale poter contare su un suolo in buone condizioni. Per questo è necessario contrastare i fenomeni alla base della degradazione del suolo. Basti pensare al contributo che può dare il suolo nel perseguimento della neutralità climatica (emissioni zero) grazie alla cattura del carbonio. 

Sul suolo si concentra il 25% di tutta la biodiversità, un dato che indica chiaramente il bisogno di tutelarlo: “Dobbiamo dotare l’Ue di una robusta politica per il suolo che ci permetta di raggiungere i nostri obiettivi ambiziosi su clima, biodiversità e sicurezza alimentare e incrementare i nostri sforzi per gestire il suolo in un modo che possa rispondere alle esigenze di cittadini, biodiversità e clima”, spiega il commissario Ue all’Ambiente Virginijus Sinkevičius

Il suolo alla base di servizi essenziali

Sulla necessità di adottare un provvedimento specifico per il suolo si è pronunciata anche l’Agenzia Ue per l’ambiente. Secondo l’organizzazione la mancanza di una strategia coerente e onnicomprensiva per la protezione del suolo è una grave lacuna che riduce l’efficacia di altri interventi a tutela dell’ambiente e compromette la capacità dell’Ue di raggiungere gli obiettivi del suo Green Deal e internazionali.

La consultazione è un invito rivolto a cittadini e organizzazioni a contribuire alla messa a punto della strategia. Il canale di comunicazione con l’Ue sarà aperto fino al 27 aprile e punta a raccogliere input dai portatori di interesse relativi alle sfide e alle opportunità che riguardano il suolo inteso come risorsa che fornisce servizi essenziali: cibo, energia, materie prime, stoccaggio del carbonio, regolazione dei nutrienti ecc. Si è chiesto così a cittadini e organizzazioni di contribuire alla preparazione della nuova strategia e condividere i loro punti di vista su obiettivi potenziali e azioni.

L’obiettivo principale della strategia per il suolo è contribuire a raggiungere la neutralità in termini di deterioramento del suolo entro il 2030, uno degli obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Onu: “Entro il 2030, combattere la desertificazione, ripristinare le terre degradate, comprese quelle colpite da desertificazione, siccità e inondazioni, e battersi per ottenere un mondo privo di degradazione del suolo” (punto 3 dell’obiettivo numero 15). 

Saranno presi in esame gli interventi con cui proteggere la fertilità del suolo, ridurre l’erosione, aumentare la materia organica del suolo, identificare i siti contaminati, ripristinare i terreni oggetto di degradazione, definire cosa costituisce un buono status ecologico per i terreni. La strategia terrà naturalmente conto anche degli impegni internazionali dell’Ue.

Europa a rischio desertificazione

La degradazione del suolo è un fenomeno denunciato con sempre maggiore insistenza negli ultimi anni e riguarda tutto il Pianeta. L’erosione, la perdita di materia organica del suolo, la contaminazione, la salinizzazione, le frane, la desertificazione sono solo alcuni dei fenomeni che hanno un impatto negativo sulla salute dell’uomo e la sicurezza alimentare, sugli ecosistemi naturali, il clima e anche sull’economia. Alla base ci sono il sovrasfruttamento delle risorse naturali e la deforestazione, l’impermeabilizzazione del suolo, la cementificazione, la diffusione di contaminanti da fertilizzanti, microplastiche, antibiotici, pesticidi, liquami, l’inquinamento da emissioni industriali, l’adozione di pratiche agricole non sostenibili. 

Il 12,7% dell’Europa – ricorda la Commissione Ue – è interessata da erosione a livello almeno moderato che porta a una perdita di produzione in agricoltura di 1,25 miliardi di euro all’anno. Nell’Europa meridionale, centrale e orientale il 25% del suolo è a rischio elevato o molto elevato di desertificazione (circa 411 mila km quadrati). Si è ridotta la quantità di carbonio immagazzinato nei terreni coltivabili. Le paludi si sono ridotte di due terzi dall’inizio del ventesimo secolo. Come le paludi anche per le torbe l’erosione è conseguenza della conversione a terreni agricoli. La salinizzazione riguarda infine 3,8 milioni di ettari in Ue.

La crescente minaccia alla salute del suolo ha così spinto la Commissione europea a lavorare a una strategia ad hoc per la tutela del suolo nel 2021. L’iniziativa aggiornerà la strategia già in vigore per contrastare la degradazione del suolo e tutelare le sue risorse. Fino alla prossima primavera è prevista una serie di incontri con comitati e gruppi di esperti dei Paesi membri.

Foto: Pixabay