Home Interviste Fabbisogno nutrizionale dei cani in inverno: ecco le regole da seguire

Fabbisogno nutrizionale dei cani in inverno: ecco le regole da seguire

764
0

Quali regole seguire per nutrire nel modo giusto i nostri amici a quattro zampe durante l’inverno? A indicarcele è il dott. Pier Paolo Mussa, professore ordinario di “Nutrizione e Alimentazione animale” presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino, che ci ha fornito qualche consiglio utile da seguire per prenderci cura dei cani anche durante la fredda stagione invernale. 

 

1) Durante la stagione invernale come varia il fabbisogno nutrizionale dei cani?

Il cane reagisce a una esposizione prolungata al freddo mangiando di più e aumentando il pannicolo adiposo sottocutaneo e la lunghezza del pelo. I cani hanno una zona cosiddetta di “termoneutralità o di benessere termico”, che si colloca tra i 15 ed i 25 °C, all’interno della quale non devono difendersi dal caldo o dal freddo e che non comporta ulteriori dispendi di energia. Nei cani a pelo raso la temperatura preferenziale è più vicina ai 25 °C, mentre in quelli a pelo lungo a 15 °C. Essi godono di maggior benessere quando vivono in un ambiente con temperatura leggermente inferiore alla zona di neutralità termica, perché hanno maggior difficoltà a lottare contro il caldo piuttosto che contro il freddo. Questa temperatura è stata definita termopreferenziale, ossia ricercata dall’animale nell’ambito delle sue condizioni di vita. La posizione di questa zona non è costante, dipende dall’animale, dalla sua età, dalle condizioni ambientali (umidità, stato di agitazione dell’aria) e soprattutto dalla massa alimentare ingerita (lavoro digestivo e di trasformazione dei nutrienti), dall’attività muscolare, dallo spessore del pannicolo adiposo sottocutaneo e del pelo.

Quando la temperatura esterna esce da questi margini, inizia il consumo energetico. Se l’energia fornita dagli alimenti è sufficiente, l’animale può combattere efficacemente il freddo, diversamente sarà costretto a ricorrere alle proprie riserve di grassi e quindi dimagrirà. I consumi alimentari si modificano in funzione della temperatura e, in linea generale, tendono ad aumentare con la sua diminuzione. La tabella che segue fornisce alcune interessanti indicazioni in merito.

AUMENTO DEL FABBISOGNO DI MANTENIMENTO DEL CANE A SEGUITO DEI CAMBIAMENTI DI TEMPERATURA DELL’AMBIENTE IN CUI VIVE

Temperatura ambientale Aumento fabbisogno > La ventilazione peggiora ulteriormente le situazioni di cui sopra; inoltre nei cani a pelo raso si possono avere consumi ancora superiori.

 

2) Quali alimenti sono più indicati in questa stagione?

In caso di temperature superiori a 0 °C non è necessario cambiare tipo di alimento, è sufficiente aumentare le quantità di quello utilizzato normalmente. Quando le temperature scendono sotto 0 °C, come abbiamo visto, i consumi alimentari tendono a impennarsi e, se la razione di mantenimento ha una concentrazione energetica bassa, si rischia di non avere consumi sufficienti. In questi casi sono consigliabili alimenti ad elevata concentrazione energetica che comportano consumi più ridotti. Essi sono ricchi di grassi che, come noto, sono i migliori fornitori di calorie. Quando si aumenta il tenore lipidico della razione bisognerebbe aumentare anche le proteine (più carne, pesce, uova).

Il grasso più gradito dai cani, in base alla nostra esperienza, è quello suino, ma vanno benissimo anche quello bovino e di pollame. Le carni, a seconda del taglio, apportano quote più o meno elevate di grassi; in questo caso sono indicate quelle ricche di grassi.

 

3) È consigliabile associare al cibo gli integratori?

Se la razione di base è equilibrata, non sono necessari integratori; aumentando molto la quota lipidica potrebbe essere indicata una supplementazione in vitamine del gruppo B.

 

4) La lunghezza del pelo influisce sull’apporto nutritivo di questi animali?

Il pelo è un ottimo coibentatore termico ed è costituito prevalentemente di proteine. Ne deriva che i cani a pelo folto e lungo sopportano meglio le basse temperature e quindi hanno un fabbisogno energetico inferiore a quelli a pelo raso se esposti a temperature basse.

  

Foto: © bigandt – Fotolia.com

Nadia Comerci – Redazione