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Fosfati alimentari inorganici: entro il 2017 +3,5 milioni di tonnellate prodotte

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Il mercato dei fosfati alimentari per mangimi è sempre più fiorente: a sostenerlo è Alberto Persona, analista di ricerca sui fosfati per società londinese di business intelligence CRU, secondo cui nei prossimi tre anni la produzione arriverà ad aumentare di 3,5 milioni di tonnellate a livello globale, toccando i 17,8 milioni di tonnellate totali prodotte entro il 2017. Persona spiega che la domanda di questi additivi – fonte di fosforo di alta qualità per l’alimentazione animale – è raddoppiata negli ultimi 10 anni e che la sola Cina rappresenta il 27% della richiesta a livello mondiale.

 

 

L’analista CRU mette in evidenza che se a trainare la domanda di questo prodotto, attualmente, sono il settore suinicolo cinese seguito dalle industrie del pollame e del manzo brasiliane, anche lo sviluppo sempre maggiore dell’acquacoltura in Cina e in Sud America costituisce un segmento in crescita, per quanto di dimensioni ridotte, e ipotizza che proprio questo mercato potrebbe diventare molto redditizio per i produttori europei: “La qualità dei fosfati inorganici per mangimi europei è considerata la più alta a livello mondiale. Il settore dell’acquacoltura, in Europa, è relativamente maturo rispetto a quello che si sta sviluppando in America Latina e in Asia. I fosfati per mangimi prodotti in UE sono dotati di un elevato grado di solubilità che permette una riduzione dei livelli di residui di fosforo nell’acqua, e permettono quindi ai produttori di pesce di altri Paesi di superare anche i più rigorosi controlli ambientali”.

 

Foto: Pixabay

m.c.