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Il piano Fao per difendere le piante

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La Convenzione internazionale per la protezione delle piante (Ippc), l’organismo incaricato di mantenere sicuro il commercio mondiale delle piante e dei loro prodotti, ha adottato nuove norme fitosanitarie  volte a impedire che i parassiti agricoli e ambientali attraversino le frontiere e si diffondano a livello internazionale. Lo comunica l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), precisando che le nuove regole prevedono numerose strategie e tecniche volte a ostacolare l’introduzione e la diffusione di malattie e parassiti delle piante in nuovi ambienti, per tutelare la biodiversità, la sicurezza alimentare e il commercio.

Secondo la Fao, ogni anno vengono scambiati a livello internazionale prodotti agricoli per un valore di circa 1,1 trilioni di dollari, di cui il cibo costituisce oltre l’80% del totale. “È un lavoro impegnativo, con un’alta posta in gioco: ogni anno si stima che il 10-16% dei raccolti globali vada perso a causa dei parassiti delle piante – spiega Maria Helena Semedo, Vice Direttrice Generale della Fao -. Una perdita stimata intorno ai 220 miliardi di dollari”.

Le nuove misure adottate dalla Commissione sulle misure fitosanitarie (Cpm), l’organo di governo dell’Ippc, includono:
– uno standard sull’uso di vari trattamenti termici contro i parassiti agricoli – volto a garantire che questi trattamenti siano utilizzati in modo coerente ed efficace nei diversi contesti operativi. In particolare, lo standard fa riferimento alle tecniche di trattamento a freddo che congelano e uccidono i parassiti e a quelle che aumentano le temperature oltre la loro soglia di sopravvivenza. Ciò può essere ottenuto immergendoli in acqua estremamente calda o esponendoli a vapore surriscaldato (per materie prime vulnerabili all’essiccamento come frutta, verdura o bulbi di fiori) o calore secco (ideale per oggetti a basso contenuto di umidità come semi o cereali);
– uno standard rivisto per la sanificazione di materiali da imballaggio in legno – l’aggiornamento di uno standard esistente, chiamato Ispm-15, che include l’uso di un gas insetticida, il fluoruro di solforile, e le tecnologie di riscaldamento di nuova generazione, che impiegano radiofrequenze e radiazioni di microonde per generare temperature nocive in profondità all’interno dei prodotti in legno;
– uno standard ampliato sull’uso di vapore caldo per uccidere le mosche della frutta orientale Bactrocera dorsalis – questo insetto originario dell’Asia, che attacca la frutta, si è diffuso in almeno 65 paesi. La sua presenza in Africa, dov’è apparso per la prima volta nel 2003, costa al continente circa 2 miliardi di dollari in perdite annuali a causa dei divieti di esportazione della frutta. Lo standard prevede una tecnica di controllo che, se usata correttamente, è in grado di uccidere il 99,98% delle uova e delle larve dell’insetto.

La Commissione ha anche approvato alcune revisioni che razionalizzano gli standard esistenti per i moscerini della frutta, in modo da renderne l’attuazione più semplice e per migliorarne l’efficacia. Inoltre, ha disposto l’aggiornamento di uno standard che stabilisce parametri di riferimento delle migliori pratiche per il funzionamento dei programmi nazionali di sorveglianza dei parassiti.

Ha poi approvato nuovi protocolli diagnostici per la malattia chiamata “apoplessia della quercia”, causata da organismi simili a funghi di origine sconosciuta, che attacca numerosi alberi e arbusti nei vivai ed è stata introdotta nell’area nord-occidentale del continente americano e nell’Europa occidentale attraverso il commercio di piante ornamentali. Infine, ha autorizzato un nuovo protocollo diagnostico per i tospovirus, che colpiscono 1.000 specie di piante e provocano gravi perdite soprattutto nelle piantagioni di pomodori, patate, zucchine e cetrioli.

Foto: © candy1812 – Fotolia.com

redazione