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Il ruolo cruciale della carne nella salute mentale e fisica

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Nel dibattito sulla sostenibilità alimentare, una domanda cruciale spesso trascurata è se possiamo vivere bene senza carne e prodotti animali. Secondo la European Livestock Voice, la risposta è complessa e merita un’analisi approfondita.

Georgia Ede, specialista in psichiatria nutrizionale e metabolica, sostiene che la carne sia essenziale per la salute mentale, contribuendo a ridurre il rischio di depressione e ansia: nel suo libro “Change Your Diet, Change Your Mind”, la dottoressa Ede presenta evidenze scientifiche che dimostrano come eliminare la carne possa danneggiare la salute mentale e come gli alimenti vegani manchino di nutrienti fondamentali per il corretto funzionamento dei neurotrasmettitori cerebrali.

Perché la carne è fondamentale?

Secondo Ede, solo carne, pesce e pollame contengono tutti i nutrienti necessari nella loro forma più biodisponibile, privi degli antinutrienti e delle tossine difensive presenti nei cibi vegetali. Gli alimenti di origine animale forniscono tutti i micronutrienti essenziali per lo sviluppo cerebrale nei primi mille giorni di vita e per il funzionamento ottimale del cervello lungo tutto l’arco della vita. Nutrienti critici come ferro, zinco, iodio e colina sono più difficili da ottenere dai cibi vegetali, mentre altri, come la vitamina B12 e gli acidi grassi omega-3 DHA ed EPA, sono assenti nei cibi vegetali. Inoltre, gli alimenti animali non causano picchi pericolosi di glucosio e insulina che possono compromettere il metabolismo e l’energia cerebrale.

Le diete vegane sono veramente salutari?

Ede evidenzia che non esistono prove che eliminare gli alimenti animali dalla dieta apporti benefici alla salute mentale o fisica. Spesso, i ricercatori che studiano le diete “plant-based” modificano altri aspetti delle diete vegane e vegetariane (come l’eliminazione di carboidrati raffinati e cibi ultra-processati) prima di confrontarle con diete a base di carne. Questo rende difficile attribuire eventuali benefici alla riduzione degli alimenti animali. Al contrario, è noto che le diete vegane non integrate comportano rischi per la salute, soprattutto nei primi mille giorni di vita, quando il cervello in sviluppo necessita di nutrienti presenti solo negli alimenti animali.