Cereali
Aumentano in modo consistente i volumi importati di cereali rispetto al 2023 (+12% a quasi 18 milioni di tonnellate), a fronte di una contrazione dei valori (-10% a 4,5 miliardi di euro). La dinamica è da ricondurre in larga parte al frumento tenero (+22% in volume e + 1,1% in valore) e al mais (+16% in volume, con 7,3 milioni di tonnellate e -11% in valore). In crescita generale le importazioni in volume anche degli altri cereali di interesse mangimistico: l’orzo (+3,1%), il sorgo (quasi quadruplicato) e l’avena (+83%).
Semi oleosi
In crescita gli arrivi dall’estero di semi oleosi (+7,5% in volume, a fronte di una riduzione del -4% in valore). Tra i semi oleosi di interesse mangimistico in aumento più marcato rispetto alla media si registrano i semi di soia che, nel 2024, hanno rappresentato l’81% dei volumi e il 53% in valore dell’intero aggregato. In particolare l’import di soia cresce a oltre 2,5 milioni di tonnellate, per un valore superiore a 1,1 miliardi di euro (ma che risulta in riduzione del -10% rispetto all’anno precedente). In sensibile calo invece le importazioni di semi di girasole (-15,3% in volume e -37% in valore).
Farine proteiche
Aumentano anche le importazioni di farine proteiche vegetali in volume (+15%) mentre si riducono in valore (-6%).La dinamica è determinata in larga misura delle farine di soia (rappresentano circa il 68% dei volumi e il 77% in valore dell’intero comparto) che hanno mostrato una crescita annua dell’import del 23% circa in volume, risultano pertanto poco meno di 2 milioni di tonnellate per un valore di oltre 780 milioni di euro (-3%). In crescita risultano anche le farine di girasole di oltre il 6% in quantità a fronte di un sensibile calo nel valore (-10,5%).
Mangimi composti
Aumentano le esportazioni di mangimi composti; nel 2024 gli invii oltre confine hanno oltrepassato 762 mila tonnellate (+7% sul 2023) e un incremento anche in valore a quasi 1,2 miliardi di euro (+2%). La dinamica si osserva sia per i mangimi per animali da allevamento nel loro complesso, che per quelli per animali da compagnia che rappresentano quasi il 50% del totale delle esportazioni di mangimi in volume e quasi il 58% in valore.
Crescono anche le importazioni di mangimi totali del 12,4%, attestandosi a 776mila tonnellate, per un controvalore di 1,5 miliardi di euro. Anche per le importazioni da notare che oltre il 55% delle quantità sono rappresentate da alimenti per animali da compagna, che rappresentano oltre il 70% in valore dell’import totale.
Animali vivi e carni
Riguardo il comparto zootecnico, è da evidenziare la crescita delle importazioni del numero di capi di bovini vivi (+4%) che mostrano una vera e propria impennata del relativo valore (+42%). In incremento sensibile anche l’importazione di carni bovine di quasi il 5% in volume e di oltre il 6% in valore.
In netto calo l’import dei suini vivi (-24%, pur se aumenta il loro valore del +3,5%). Al contrario sono risultate in crescita le carni suine in quantità (+5,1%) e in leggero calo in valore (-0,3%).
Da evidenziare un aumento delle importazioni prodotti del lattiero caseari, con un aumento sia del latte (+6% in volume e + 7,5% in valore), sia dei formaggi (+ 8% in volume e +2% in valore), sia del burro (+8,6% in volume e +30% in valore).
Per consultare le tabelle: