L’Indice FAO dei prezzi alimentari (FFPI), che monitora le variazioni mensili dei prezzi internazionali di un paniere di prodotti alimentari, si è mantenuto sostanzialmente stabile a marzo 2025, attestandosi a una media di 118,3 punti. Lo rende noto la Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite (FAO) in una nota ufficiale. Questa stabilità complessiva è il risultato di dinamiche contrastanti tra i diversi comparti merceologici.
La stabilità dell’Indice FAO dei prezzi alimentari a marzo maschera dinamiche di mercato specifiche per le diverse categorie di prodotti. Il calo dei prezzi dei cereali offre un temporaneo sollievo, mentre l’aumento dello zucchero evidenzia la vulnerabilità del mercato alimentare globale a fattori climatici e geopolitici.
L’indice dei prezzi dei cereali ha registrato una diminuzione del 2,6% rispetto a febbraio: questo calo è stato trainato principalmente dalla flessione dei prezzi del grano e del mais, a seguito delle abbondanti scorte e delle prospettive di buone produzioni in diverse regioni chiave. Anche i prezzi del riso hanno mostrato una leggera contrazione. Al contrario, l’indice dei prezzi dello zucchero ha subito un notevole incremento del 7,1% su base mensile: questo aumento è stato determinato principalmente dalle preoccupazioni legate alle prospettive di produzione in India e Thailandia, principali paesi esportatori, a causa delle condizioni climatiche avverse.
L’indice dei prezzi degli oli vegetali è aumentato dell’0,8% a marzo, riflettendo principalmente i maggiori costi dell’olio di palma, controbilanciati in parte dalla diminuzione dei prezzi degli oli di soia e di girasole.
Per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari, l’indice dei prezzi è rimasto pressoché invariato rispetto al mese precedente, con lievi variazioni tra i diversi prodotti. Infine, l’indice dei prezzi della carne ha registrato un modesto aumento dello 0,3%, sostenuto dalla domanda internazionale.