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Ismea, a luglio rallenta il calo dei prezzi agricoli

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A luglio si è attenuata la riduzione dei prezzi agricoli. Si registra, inoltre, un lieve aumento dei prezzi del comparto zootecnico. È quanto emerge dall’analisi effettuata dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), secondo cui l’Indice dei prezzi agricoli alla produzione ha raggiunto un valore di 108 (base 2010=100), lo 0,1% in più rispetto al mese di luglio del 2014. Il valore resta comunque inferiore dello 0,9% rispetto a giugno. L’Indice “core” – che esclude le componenti meno stabili del mercato –  a luglio ha raggiunto quota 114,6 (2010=100). Ha quindi messo a segno un lieve incremento rispetto a giugno (+0,9%), pur continuando a mantenere un differenziale negativo (-4%) rispetto a luglio 2014.

Cresce dello 0,4%, rispetto a giugno, l’indice dei prezzi del comparto zootecnico. Merito dei rialzi di suini (+4,8%), conigli (+6,3%) e ovi-caprini (+1,8%). Si registra, invece, il ribasso dei prezzi di bovini  (-0,8%) e degli avicoli (-3,7%). In lieve e ulteriore flessione i listini dei prodotti lattiero-caseari. La spinta del frumento duro determina, invece, l’incremento dei prezzi dei cereali (+5,2%)

I prezzi dei prodotti vegetali registrano una riduzione del 2,3%, dovuta soprattutto alle normali flessioni stagionali delle quotazioni della frutta (-14,4%). Procede la dinamica deflativa dei listini vinicoli (-0,6%).  Crescono i prezzi degli ortaggi (+6,5%) e dei semi oleosi (+2,9%). Pressoché stazionari, invece, i prezzi degli oli di oliva e delle colture industriali.

Su base annua, l’Ismea rileva una tendenza deflativa del settore zootecnico (-7,8% rispetto a luglio 2014). In particolare, il bestiame vivo e i lattiero caseari arretrano rispettivamente del 5,7% e del 9,3%. 

In generale, la tendenza dei prezzi indica un lieve aumento (+0,1%), sintesi di una dinamica ancora inflativa del comparto vegetale (+8,8% rispetto a luglio 2014) e deflativa del comparto zootecnico (-7,8). L’inflazione dei prodotti vegetali risulta ancora riconducibile ai forti apprezzamenti degli oli d’oliva (+54,9%), della frutta (+16,2%) e degli ortaggi (+12,1%).  La tendenza rimane, invece, negativa per i listini di vini, semi oleosi e colture industriali.

 

Foto: Pixabay

redazione