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Ismea, mercato zootecnico ancora debole

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carne bovina

Ancora debole il mercato zootecnico: consumi frenati sul fronte della carne bovina, aumenti solo marginali per i capi suini. È quanto emerge dall’Overview pubblicata dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che ogni settimana analizza l’andamento dei mercati agroalimentari. Secondo l’Istituto, il comparto bovino è ancora caratterizzato da pochi scambi tra allevatori e macellatori, mentre i consumi restano tendenzialmente bassi.

Le quotazioni dei vitelli da ristallo francesi dovrebbero registrare una correzione al ribasso, in previsione di una maggiore disponibilità di capi pronti per l’ingrasso. Anche il comparto suino fatica: registrati aumenti solo marginali per i capi da macello e d’allevamento. Questa tendenza dovrebbe continuare anche in previsione della ripresa dei tagli freschi, in particolare di prosciutti e lombi.

Per quanto riguarda il mercato dei prodotti lattiero-caseari, l’Ismea segnala una situazione di stallo. In particolare, i formaggi tipici risentono della forte incertezza esistente in merito agli sviluppi del settore. A livello internazionale, i prezzi delle commodity casearie, soprattutto del latte in polvere, mantengono un trend negativo per le forti pressioni alla vendita da parte dei paesi esportatori.

Per il mese di aprile 2015, le prime rilevazioni successive alla fine del regime delle quote latte evidenziano un aumento delle consegne di latte in alcuni dei principali paesi produttori: +11% in Irlanda rispetto ad aprile 2014, +1,5% in Regno Unito e +4,2% in Polonia. In flessione, invece, le produzioni di latte in Germania e Francia.

In relazione al settore dei cereali, l’Ismea evidenzia che la conferma di rese inferiori all’anno scorso in diverse aree del Centro-Sud e la buona qualità dei raccolti hanno spinto al rialzo i listini del grano duro, ormai posizionati oltre i 300 euro a tonnellata. Per il frumento tenero le prime quotazioni sono inferiori a quelle di esordio della scorsa campagna, ma le previsioni sono orientate a una rapida risalita dei prezzi, a causa dei timori di danni da siccità ai raccolti francesi, ma anche canadesi e australiani. In risalita i listini dei cereali foraggeri. Previsti ulteriori recuperi per mais e orzo, che potranno beneficiare dei rincari attesi nel comparto dei frumenti.

Prevista un’ulteriore flessione degli oli di oliva extravergini, mentre lampanti e raffinati potrebbero registrare un andamento ancora sostenuto, grazie a una discreta vivacità degli scambi. Riguardo ai vini, è attesa una buona produzione, superiore ai bassi livelli della scorsa campagna. Il mercato, però, resta caratterizzato da una forte stagnazione degli scambi.

Sui mercati ortofrutticoli la maggiore affluenza di merce imputabile al brusco rialzo delle temperature, ha ridotto il livello dei prezzi. Non si prevedono variazioni significative nei prossimi giorni, mentre in una proiezione di 2-3 settimane le quotazioni potrebbero aumentare in conseguenza di una minore pressione del prodotto spagnolo.

Infine, l’Ismea comunica che le contrattazioni degli ortaggi dovrebbero proseguire in un contesto di sostanziale equilibrio e sulla base di valori stazionari, con qualche possibile ulteriore e fisiologica flessione dei prezzi solo per peperoni e pomodori.

 

Foto: © Sven Grundmann – Fotolia.com

n.c.