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Linee guida europee per misurare l’impronta ambientale dei mangimi, il ruolo Fefac

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Sono online le linee guida sulla metodologia da seguire per definire l’impronta ambientale della produzione dei mangimi. Il documento – alla cui redazione ha partecipato anche la Fefac, Federazione europea dei produttori di mangimi – aveva ricevuto lo scorso febbraio un parere finale positivo dall’Environmental Footprint Steering Committee. 

La valutazione dell’impatto ambientale della produzione dei mangimi è strumentale alla valutazione di quella dei prodotti animali come carne, uova, pesce, prodotti caseari. Oltre alle linee guida sull’impronta ambientale dei mangimi sono state inoltre rese note quelle relative ai prodotti caseari.  

Nel 2013 la Commissione europea aveva adottato una raccomandazione che riguardava l’adozione di metodologie comuni per misurare (e comunicare) l’impatto ambientale di un prodotto e del suo intero ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime allo smaltimento. Queste metodologie comuni sono le Pefcr, ovvero Product Environmental Footprint Category Rules (regole di prodotto). Con la pubblicazione termina la fase pilota del progetto  della Commissione.

La metodologia definita da queste linee guida, come ricorda Fefac, dovrebbe supportare la definizione di tutte le “environmental claims” correlate alla produzione dei mangimi. Si tratta di dichiarazioni fatte dalle imprese circa le qualità o le caratteristiche di un prodotto che non impattano negativamente sull’ambiente e si riferiscono, ad esempio, al modo in cui il bene è prodotto, confezionato e distribuito. In ogni caso la Fefac sottolinea come l’utilizzo delle regole contenute nel Pefcr per calcolare l’impronta ambientale della produzione mangimistica sia una scelta volontaria.

 

Foto: Pixabay

red.