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Mais e soia, come proteggerli dai parassiti

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Drenare i terreni e ruotare le colture: ecco le regole-base per prevenire l’infezione dei parassiti. Nella terra umida, infatti, gli agenti patogeni proliferano, mettendo a rischio il raccolto. La soia e il mais sono particolarmente esposte all’attacco di tre parassiti, pythium, phytophtora e rhizoctonia, che oltre a indebolire la pianta, possono attaccare il seme, impedendo all’arbusto di germogliare.

In particolare, il parassita pythium causa l’avizzimento della pianta e prolifera nei terreni umidi. Invece gli altri due patogeni si trovano, in genere, in terreni più caldi, a una temperatura di 70/80° gradi. Lo phytophtora, dopo aver infettato la pianta, conferisce allo stelo una colorazione marrone che si estende a partire dal terreno. Il parassita rhizoctonia, invece, provoca una lesione di colore bruno-rossastro allo stelo inferiore della pianta, non visibile nella parte che emerge dal terreno.

Per combatterli, gli esperti consigliano di analizzare regolarmente il terreno per verificare l’eventuale presenza di malattie. In questo modo il coltivatore può valutarne la diffusione e giudicare l’efficacia dei trattamenti antiparassitari. È consigliabile cercare le zone dove la densità di piante è più bassa e dove i vegetali appaiono gracili. Occorre quindi scavare intorno alla pianta per vedere se sotto il terreno lo stelo è stato attaccato o è marcito.

Può essere utile anche tenere un registro che indichi quali campi sono stati infettati. Al momento della semina saperlo aiuterà a decidere quali varietà piantare. Gli esperti consigliano, poi, di selezionare coltivazioni ad alto rendimento resistenti alle infezioni. Se necessario, si può ricorrere all’impiego di fungicidi per proteggere le sementi.

Gli esperti suggeriscono, infine, di utilizzare metodi di dissodamento che promuovano un buon drenaggio. I terreni scarsamente drenati aumentano, infatti, il rischio di infezioni. Infine, occorre praticare la rotazione delle colture. Questa pratica blocca la diffusione della malattia e impedisce l’accumulo di parassiti.

 

 Foto: Pixabay

Nadia Comerci