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Sostenibilità energetica per le industrie mangimistiche: l’impegno di ENEA

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In che modo è possibile ottimizzare i consumi energetici in un mangimificio per poter ridurre i costi? A cominciare da una periodica manutenzione delle attrezzature utilizzate fino all’adozione di strategie specifiche di sostenibilità energetica le imprese produttrici di mangimi possono “limare” la bolletta elettrica in ogni fase del ciclo produttivo. ENEA, l’Agenzia nazionale per le Nuove tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo economico sostenibile, è impegnata al fianco delle aziende di settore per migliorare i livelli di efficienza energetica.

L’agenzia è infatti uno dei partner del progetto internazionale Tesla in rappresentanza dell’Italia. Il suo obiettivo è la riduzione dei costi energetici nelle cooperative europee del settore agroalimentare fra Spagna, Portogallo, Francia e Italia. Per il nostro Paese ENEA è il coordinatore degli interventi in materia di efficienza energetica nel settore agroalimentare. Tesla Project si accredita come soggetto promotore delle buone pratiche per l’efficienza energetica, gli investimenti e il risparmio nei consumi rivolte a mangimifici, impianti di lavorazione ortofrutticola, oleifici e aziende vitivinicole.

Il “Manuale sull’efficienza energetica dei mangimifici” di Tesla contiene una serie di misure da implementare per raggiungere determinati livelli di risparmio energetico ma anche un miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti. Il documento di riferimento è il Best Available Techniques-BATs per l’efficienza energetica sviluppato dalla Commissione Europea nel 2009. Le principali fonti di energia utilizzate dai mangimifici sono l’elettricità e i combustibili come gas naturale, propano, butano, olio combustibile pesante e olio combustibile per riscaldamento domestico.

Un esempio di proposte finalizzate all’ottimizzazione delle risorse energetiche è rappresentato dagli interventi sulla ventilazione, un sistema presente in particolare nei mulini a martello e nei refrigeratori. Anche da qui può arrivare infatti un contributo in termini di sostenibilità energetica. Per raggiungere l’efficienza energetica, si legge nel manuale, è necessario considerare:

– Le ventole, le cui dimensioni siano adatte all’installazione, in modo da poter operare quanto più possibile vicino al massimo dell’efficienza;

– Il sistema ad aria: è importante che il sistema abbia una tenuta ermetica all’aria ed in particolare che i giunti presentino delle sigillature ermetiche

– I motori elettrici: devono avere la dimensione più appropriata. Importante anche l’accoppiamento tra questi e le ventole;

– La gestione del flusso d’aria: “il flusso d’aria è direttamente proporzionale al consumo di energia. Ad esempio, una riduzione del 20% del flusso d’aria consente un consumo di potenza da parte del ventilatore inferiore del 50%. Alcuni dispositivi per la ventilazione non devono operare costantemente alla stessa velocità ed in questi casi la possibilità di regolare la velocità operativa delle ventola permette di risparmiare sui consumi”;

– I controlli elettronici della velocità: utilizzabili “per adattare la velocità di funzionamento delle ventole, ottimizzando il consumo di energia da parte del motore e determinando potenzialmente un grande risparmio energetico”.

Tra marzo 2013 e marzo 2016 sono state coinvolte 110 unità produttive. Proprio lo scorso marzo Tesla ha presentato i primi risultati della sua attività: sono stati risparmiati ben 36 milioni di kWh e le emissioni di gas serra sono state tagliate per un equivalente di 4300 tonnellate di Co2.

Foto: © Gina Sanders – Fotolia.com

Vito Miraglia