di Clara Fossato, portavoce di Cibo per la Mente*
L’approvazione del mandato negoziale del Consiglio dell’Unione europea sul regolamento relativo alle Tecniche di evoluzione assistita (Tea) segna un momento cruciale per il futuro dell’agricoltura italiana ed europea. Dopo anni di dibattiti e di attese, il 14 marzo i rappresentanti degli Stati membri hanno compiuto un passo decisivo verso l’integrazione di queste tecnologie nel sistema produttivo agricolo, avvicinandoci all’obiettivo di poter utilizzare questi strumenti per affrontare le numerose sfide del settore agroalimentare dal punto di vista ambientale e produttivo. È grazie alle Tea, infatti, che potremo infatti sviluppare varietà vegetali più resistenti alle malattie, agli stress ambientali e agli effetti del riscaldamento globale, riducendo al contempo l’impiego di fitofarmaci e ottimizzando l’uso delle risorse naturali.
Le Tea sono strumenti innovativi che consentono di intervenire sulle piante attraverso modifiche mirate del genoma, senza introdurre geni estranei alla specie. Negli ultimi dieci anni il progresso delle biotecnologie ha portato alla nascita di diverse nuove tecniche genomiche, che permettono di ottenere piante con caratteristiche migliorate in tempi molto più brevi rispetto ai metodi tradizionali. Tuttavia l’attuale legislazione europea in materia di organismi geneticamente modificati, risalente al 2001, non distingue tra gli Organismi geneticamente modificati (Ogm) e le Tea – che all’epoca non esistevano – imponendo regole stringenti che hanno finora ostacolato la diffusione di queste ultime.
La nuova proposta differenzia invece i percorsi sulla base della specifica mutazione intervenuta. Le piante Tea di categoria 1 non saranno soggette alle rigide norme sugli Ogm, poiché ottenute attraverso modifiche genetiche che potrebbero avvenire spontaneamente in natura o con metodi tradizionali di selezione, e necessiteranno di etichettatura specifica solo per le sementi. Le piante Tea di categoria 2, invece, continueranno a seguire il quadro normativo degli Ogm, con obbligo di valutazione del rischio e autorizzazione prima della commercializzazione. Inoltre, in questo caso anche l’etichettatura sarebbe analoga a quella prevista per gli Ogm.
L’approvazione del mandato negoziale del Consiglio rappresenta un traguardo strategico, che consente alla presidenza di avviare i negoziati con il Parlamento europeo per raggiungere un accordo sul testo finale del regolamento. Il risultato definitivo dovrà essere formalmente adottato da entrambe le istituzioni prima di entrare in vigore. La speranza è che l’intero iter possa concludersi rapidamente, portando all’adozione di un quadro normativo chiaro, basato sulla scienza e in grado di supportare concretamente il settore agricolo.
Purtroppo, nonostante i passi avanti nelle istituzioni, permangono ancora resistenze ideologiche che rischiano di ostacolare la transizione verso un’agricoltura più moderna e sostenibile. Un esempio preoccupante di questa opposizione si è verificato negli scorsi mesi in Valpolicella, dove un campo in cui un team di ricercatori dell’Università di Verona stava sperimentando alcune varietà di viti resistenti alla peronospora è stato vandalizzato. Le reti di protezione sono state distrutte e dieci piante di Chardonnay sono state sradicate, compromettendo una ricerca fondamentale per il miglioramento della viticoltura italiana. Questo episodio segue un atto analogo avvenuto lo scorso giugno in provincia di Pavia, dove era stato distrutto un campo sperimentale di riso Tea resistente al brusone.
Questi attacchi non solo danneggiano il lavoro di scienziati e agricoltori, ma rallentano il progresso di un intero settore che ha bisogno di innovazione per rispondere alle sfide del futuro. Per questo sarà importante proseguire la collaborazione con le istituzioni anche nell’ottica di una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Troppo spesso il dibattito sulle nuove tecnologie agricole è stato dominato da disinformazione e pregiudizi, a cui è necessario rispondere con dati scientifici che spieghino i benefici delle Tea e dissipino i timori infondati. La fiducia dei consumatori è essenziale per garantire il successo di queste innovazioni e per favorire un’accettazione diffusa delle nuove varietà vegetali ottenute con tecniche genomiche avanzate. La posta in gioco è altissima: in un contesto di crisi climatica e di crescente domanda alimentare, l’innovazione è la chiave per garantire la sostenibilità e la competitività del settore agroalimentare europeo.
*iniziativa nata per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di investire in tecnologia e ricerca nel campo dell’agricoltura e dell’industria alimentare, per garantire attraverso la promozione dell’innovazione e della sostenibilità l’approvvigionamento alimentare, la creazione di posti di lavoro, la salvaguardia dell’ambiente e la sicurezza alimentare.