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Zootecnia e sostenibilità, la spinta della mangimistica per la transizione ecologica

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carne bovina

La zootecnia italiana è pronta a cogliere la sfida del Green deal con l’obiettivo di coniugare tutela dell’ambiente, competitività, redditività. Il comparto continuerà a percorrere la strada della riduzione del suo impatto ambientale. Cia-Agricoltori Italiani ha promosso lo scorso 27 aprile il webinar “Allevamenti bovini e transizione ecologica”. L’evento ha affrontato gli aspetti di rilievo per il settore agro-zootecnico di fronte alla svolta green richiesta dall’Unione europea. La filiera ha già ottenuto importanti risultati, a cominciare dalla riduzione delle emissioni di inquinanti negli ultimi tre decenni.

Centrale è stato l’apporto della mangimistica, che ha investito ingenti risorse per una produzione zootecnica sempre meno impattante. “L’industria mangimistica si è fatta carico di studiare e sviluppare tecnologie che rendano efficienti i vari componenti del mangime in particolare utilizzando coprodotti dell’industria molitoria. Anche lo studio su fonti proteiche alternative alla soia ha portato a mangimi con elevato tenore energetico e moderato livello proteico sempre più sostenibili”, sottolinea Marcello Veronesi, presidente di Assalzoo, intervenuto al webinar.

Più co-prodotti per ridurre impronta ambientale

Veronesi ha anche indicato le nuove frontiere dell’alimentazione animale e gli obiettivi per il prossimo termine. “Attualmente – dice – la mangimistica sta valutando tecnologie in grado di modulare le fermentazioni ruminali per migliorare sempre di più l’efficienza energetica e ridurre contemporaneamente la produzione di metano. Le sfide future sono il miglioramento del benessere animale, la riduzione dell’indice di conversione, l’utilizzo di materie prime e coprodotti non in competizione con l’alimentazione umana”. Il ruolo dell’innovazione è stato indicato anche dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino. “La sfida green – spiega – vogliamo giocarla da protagonisti continuando a migliorare la qualità e la sostenibilità dei nostri allevamenti grazie alle nuove tecnologie, ma con una visione dell’agricoltura che tutela l’ambiente senza penalizzare la produzione”.

L’attività degli allevatori dev’essere però sostenuta adeguatamente affinché la transizione ecologia possa dirsi compiuta. “L’adozione di incentivi e premialità agli allevatori per il sostegno agli investimenti nel settore, nell’ambito dei piani dello sviluppo rurale e della nuova Pac, potrebbe essere molto efficace”, conclude Scanavino.

Il video del webinar organizzato da Cia-Agricoltori Italiani

Foto:© Sven Grundmann_Fotolia