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Aiuti di Stato per il Sud raddoppiati per pesca e acquacoltura. Arrivato il via libera dall’Ue

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Via libera dall’Europa al nuovo regime degli aiuti di Stato a sostegno delle imprese del Mezzogiorno messo in campo dell’Italia. Secondo la Commissione Europea il piano italiano è “necessario, adeguato e proporzionato per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro”. Il regime originario era stato approvato dalla Commissione il 6 ottobre 2020 e prorogato il 10 dicembre 2020, ma con le variazioni chieste a metà febbraio il governo ha incassato il sì al consistente aumento degli aiuti economici previsti per alcuni specifici settori zootecnici.

L’Italia ha notificato alla Commissione una serie di modifiche. Innanzitutto la proroga della durata del regime fino al 31 dicembre 2021, poi l’aumento del bilancio totale stimato del regime, che stanzia 4,8 miliardi di euro per il 2021 (1,5 miliardi di euro per il 2020) e l’irrigidimento dei requisiti di ammissibilità per i beneficiari, escludendo altre categorie, tra cui entità trasformate in società per azioni a seguito di privatizzazioni, organizzazioni senza scopo di lucro ed enti ecclesiastici.

L’Italia ha inoltre notificato l’aumento dei massimali di aiuto per le imprese. Per ogni azienda nel settore della pesca e dell’acquacoltura saranno stanziati fino a 270 mila euro, oltre il doppio rispetto ai 120 mila euro previsti nella prima stesura del piano. Non sono stati invece previsti aumenti per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli che potrà godere di aiuti fino a 100 mila euro. Arriva invece fino a 1,8 milioni di euro per ciascuna impresa negli altri settori ammissibili contro i 800 mila euro fissati in precedenza. Come il regime originario, le cifre sono al lordo di qualsiasi imposta o altro onere, ma la misura modificata prevede comunque la riduzione dei contributi previdenziali per i datori di lavoro privati che operano nel Sud Italia.

Destinatari dell’agevolazione sono i dipendenti delle regioni Umbria, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Tuttavia, nei giorni scorsi c’erano state proteste da parte delle aziende che aspettavano il via libera per accedere alle misure. Proprio per rassicurare gli imprenditori, l’Inps ha diffuso una nota in cui promette che, non appena ricevuto il nullaosta ministeriale dopo l’assenso di Bruxelles, avrebbe attivato “la possibilità per le aziende di accedere alla cosiddetta decontribuzione Sud”. Arrivato il semaforo verde dall’Europa ora le imprese devono attendere gli ultimi passaggi burocratici in Italia.

Foto: Pixabay