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Alimentazione suini, la digeribilità dei coprodotti del frumento può variare

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Il livello di digeribilità dei co-prodotti del frumento, che potrebbero essere utilizzati per produrre alimenti per suini, potrebbe variare. Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Animal Science dagli scienziati dell’Università dell’Illinois di Urbana (Usa), che hanno analizzato la qualità delle proteine presenti nei middlings – particelle granulari dell’endosperma, della crusca e del germe del grano – e nel red dog – lo strato di aleurone che si trova tra la crusca e l’endosperma, insieme a piccole particelle di crusca, germe e farina. Gli autori hanno scoperto che i middlings del grano contengono circa tre volte la quantità di fibre alimentari presenti nel red dog.

“Abbiamo informazioni sulla digeribilità delle proteine grezze presenti in alcuni co-prodotti del grano realizzati in Canada e in Cina, ma solo informazioni molto limitate sul valore nutrizionale dei middlings del grano e del red dog prodotti negli Stati Uniti – spiega Hans H. Stein, che ha coordinato lo studio -. Inoltre, dato che i co-prodotti del frumento variano in base alle condizioni in cui vengono prodotti, il loro valore nutrizionale può variare”.

Gli scienziati hanno esaminato i middlings del grano prodotti da dieci diversi fornitori statunitensi, operanti in Colorado, Iowa, Illinois, Kansas, Michigan, Minnesota, Ohio e Pennsylvania, e una varietà di red dog prodotto da un fornitore dell’Iowa. Hanno quindi utilizzato questi prodotti per nutrire alcuni suini in fase di crescita. Hanno così scoperto che nonostante la varietà dei diversi middlings del grano, la concentrazione e digeribilità ileale standardizzata (Sid) delle proteine grezze erano generalmente coerenti. Variava, invece, la digeribilità della maggior parte degli amminoacidi contenute nei diversi tipi di middlings del grano.

Gli autori hanno anche osservato che il red dog conteneva una quantità leggermente inferiore di proteine grezze rispetto ai middlings del grano: la concentrazione media proteica dei campioni di middlings era di 17,67%, mentre quella del red dog era pari al 17%. Invece, il Sid delle proteine grezze e di tutti i tre amminoacidi – arginina, istidina e serina – era maggiore nel red dog che nei middlings. “Il Sid degli amminoacidi è probabilmente maggiore nel red dog perché questo coprodotto contiene meno fibre rispetto ai middlings del grano – spiega Stein -. È anche possibile che per la lavorazione dei middlings del grano sia stata utilizzata una temperatura eccessiva, che ha provocato danni da calore”. In particolare, il Sid della lisina – l’amminoacido più suscettibile ai danni termici – era pari al 72,3% nel red dog e solo al 46,2% nei middlings del frumento.

Gli esperti concludono che i risultati della ricerca potrebbero fornire indicazioni utili ai produttori che intendono incorporare i co-prodotti del grano nelle diete dei suini. “Gli amminoacidi presenti nel red dog sono ben digeribili, per cui possono essere utilizzati senza problemi nell’alimentazione dei suini – conclude l’esperto -. Inoltre, i middlings del grano potrebbero essere aggiunti ad altre fonti proteiche per assicurare che nella dieta sia presente una quantità sufficiente di amminoacidi digeribili”.

Foto: © mozZz – Fotolia.com

redazione