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Arrivano i mangimi bioinformatici

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Le biotecnologie si mettono al servizio anche della mangimistica. A tuffarsi nel settore è una start-up irlandese, Nuritas, che utilizza le tecnologie della bioinformatica per scovare peptidi dotati di una qualche azione biologica da utilizzare nei mangimi per contrastare l’infiammazione e altri problemi che possono minacciare la buona salute degli allevamenti. Nora Khaldi, amministratore delegato e direttore scientifico della start-up, spiega che i nuovi ingredienti, praticamente già pronti per essere messi in commercio, saranno disponibili sia in povere che in forma solubile. Resta però un ultimo ostacolo: trovare finanziatori che garantiscano la possibilità di passare alla produzione su larga scala e di portare i prodotti sul mercato. Se tutto procederà secondo le previsioni Nuritas si aspetta di poterli mettere in commercio a partire dalla metà del prossimo anno.

Le molecole in questione sono piccole catene di aminoacidi in grado di legarsi con recettori presenti nelle cellule animali per promuovere la buona salute. Per cercarli gli esperti di Nuritas conducono analisi bioinformatiche sui prodotti secondari delle piante. I peptidi vengono poi testati in laboratorio per verificare la loro azione e determinare i loro parametri di efficacia. In questo modo la start-up ha già identificato una serie di molecole potenzialmente utili e al momento stanno iniziando anche le prime sperimentazioni in vivo, sugli animali.

“La bioinformatica è la strada per raggiungere il mercato rapidamente – sottolinea Khaldi – per scovare queste molecole e per farlo in tempi molto brevi. Le aziende procedono per tentativi. E’ un processo molto noioso e costoso. Noi possiamo troncarlo; possiamo identificare i peptidi potenzialmente benefici in un tempo relativamente breve”. I benefici che derivano dall’uso in mangimistica di queste molecole variano dall’effetto antinfiammatorio allo sviluppo dei muscoli, passando per l’azione antiossidante e quella antimicrobica. “Gli animali soffrono spesso di un’infiammazione che è la base di molte malattie, infezioni locali, e danni ai tessuti”, spiega Khali, che con la sua start-up intende fornire un’alternativa naturale all’uso esclusivo di antibiotici per affrontare questo tipo di problemi.

 

Foto: © mikkolem – Fotolia.com

 

Silvia Soligon