di Salvatore Patriarca, Redazione
Dal Secondo Dopoguerra a oggi ha fatto della filiera agrozootecnica la protagonista quotidiana della tavola degli italiani ed è attualmente la più grande realtà del settore in Italia. Di seguito l’intervista a Marcello Veronesi (Gruppo Veronesi).
Assalzoo compie 80 anni e il Gruppo Veronesi rappresenta la più grande realtà nel settore oggi in Italia. Quali sono gli ingredienti di questo successo?
È un successo condiviso che ha visto, e vede, protagoniste ben tre generazioni. Tutto nasce dalla voglia di riscatto di Apollinare Veronesi che ha saputo intuire e cavalcare con impegno, visione e attenzione al cliente i cambiamenti sociali ed economici con la nascita della sua impresa e lo sviluppo del Gruppo. L’impegno e la fiducia nel lavoro sono forse l’esempio più grande che ha lasciato Apollinare Veronesi e che, da lui, è stato ripreso dai figli e dai collaboratori; ora sta alla nostra generazione portare avanti – sempre assieme ad un fidato gruppo di manager e collaboratori – un approccio all’attività imprenditoriale fatto di lavoro, concretezza e senso della realtà.
Insieme al lavoro, la visione è l’altro pilastro per arrivare a grandi risultati. Avere il coraggio di guardare al di là delle mode momentanee, circondarsi delle migliori competenze, investire sullo sviluppo dei prodotti ed essere attenti alle esigenze dei consumatori: così, da un piccolo molino nelle profonde vallate attorno a Verona, si è arrivati al primo gruppo mangimistico italiano. La visione è sempre stata anche quella di essere un’azienda italiana, direi proprio territoriale, vicina al cliente. Rispetto che si traduce anche in investimenti per dotare i nostri stabilimenti di tecnologie ed accorgimenti per tenere gli stabilimenti al meglio, avere un dialogo continuo con i lavoratori che vivono nei dintorni. Il Made in Italy, per noi, non è uno slogan, non è un modo di produrre; è soprattutto un modo di essere. Prodotto italiano per una qualità italiana.
La storia della crescita della Veronesi è quasi sovrapponibile agli anni di storia di Assalzoo. Che valore ha essere riusciti ad affermare una via italiana nella crescita del settore mangimistico e zootecnico?
È un po’ quello che dicevo poc’anzi. La crescita del Gruppo Veronesi si lega alla crescita economica dell’Italia dal Dopoguerra a oggi. Il benessere e i cambiamenti sociali hanno trasformato le abitudini di consumo degli italiani. La carne è diventata protagonista della tavola, i salumi hanno avuto una trasformazione nelle forme di consumo. Soprattutto – è un po’ il nostro tratto distintivo – c’è stata una completa rivoluzione rispetto alle produzioni avicole: la crescita delle carni bianche che sono salutari, nutrienti, versatili e pratiche, l’aumento della produzione di uova dalle quali discende un ulteriore filiera di prodotti (basti pensare alla pasta fresca, ai dolci e ai gelati). E non dimentichiamo, dagli anni ’90, i piatti pronti da cucinare. Qualche anno fa c’era uno nostro slogan: “La cucina degli italiani”. Per noi il valore è questo: essere riusciti a fare della filiera agrozootecnica la protagonista quotidiana della tavola delle persone.
In questi ottant’anni ci sono stati molti cambiamenti. C’è stata una maggiore integrazione della filiera. Assalzoo ha provato a dare concretezza a quest’idea con il concetto di FeedEconomy. Come vede questa nuova prospettiva per cogliere il reale significato dell’agrozootecnia?
Ammetto che forse Assalzoo ha pensato al modello integrato del Gruppo Veronesi nell’immaginare la categoria FeedEconomy. A parte le battute, credo che si tratti di un approccio assolutamente condivisibile. Spesse volte di parla di alimentazione animale come se fosse un settore a sé stante o che fosse solamente il ricettacolo di tante materie prime di produzione agricola. Non è affatto così. Innanzitutto c’è la questione della circolarità: la mangimistica è sotto questo punto di vista il settore più green di tutti. La capacità di utilizzare le rimanenze delle altre produzioni alimentari è altissima. Ancor più alta è l’intera catena di valore che si genera attraverso il mangime: circa 150 miliardi di euro l’anno secondo l’ultimo report Assalzoo – Nomisma. Non è però solo il valore economico a contare, è la capillarità: quasi tutti i prodotti di consumo che ci sono sulle nostre tavole hanno un contributo zootecnico, e quindi mangimistico. Pensi alla pizza margherita, alla torta di compleanno o alle tartine dell’aperitivo. La FeedEconomy evidenzia una presenza quotidiana per la vita degli italiani – presenza nella quale la mangimistica è protagonista.
Che ruolo ha avuto Assalzoo nella crescita e nel riconoscimento del settore dell’alimentazione animale in Italia, anche in relazione al decisivo contributo apportato dal Presidente Giordano Veronesi, recentemente scomparso?
Su questo aspetto preferisco lasciar parlare i fatti: gli anni nella presidenza di Assalzoo, prima come vice e poi come presidente (dagli anni ottanta ai primi anni 2000), sono stati gli anni di definitiva affermazione dell’Associazione come riferimento principale per la rappresentanza di questo settore produttivo. L’opera e l’esempio di Giordano Veronesi ha permesso quel cambiamento di cultura verso la mangimistica che oggi ci può permette di parlare di FeedEconomy. Senza il suo lavoro questo non sarebbe stato possibile. Un altro elemento del suo percorso professionale è stato la forte attenzione all’Europa: tanto l’attività svolta in Fefac per conto di Assalzoo quanto il riconoscimento che la stessa Federazione Europea gli ha tributato (ndr. la nomina nel 2009 a Membro onorario) lo dimostrano con chiarezza.
Quali sono, a suo avviso, le prossime sfide per la mangimistica italiana, per il Gruppo Veronesi e per Assalzoo?
Competenze e innovazione per sostenibilità, qualità ed esecuzione. Sono le tre dimensioni che accomunano, nella diversità delle finalità, tanto Assalzoo che il Gruppo. Sostenibilità ambientale ed economica, qualità nella capacità di anticipare le soluzioni ed esecuzione d’eccellenza nella realizzazione del prodotto. Queste sono le sfide che le nostre persone con opportuni investimenti sono chiamate ad affrontare, e superare – il Gruppo Veronesi e Assalzoo da qui ai prossimi ottant’anni.
