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Carne bovina, lo stato del comparto in Italia

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Nel 2016 l’incidenza del settore bovino da carne sull’agricoltura è stata pari al 5,9%, mentre l’industria della carne bovina – caratterizzata da un fatturato di 5.870 milioni di euro – ha inciso per il 4,3% sull’industria alimentare. È quanto emerge dalla scheda di settore per la carne bovina pubblicata dall’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), secondo cui lo scorso anno si è anche arrestato il calo del consumo pro capite di carne bovina, che in 10 anni è passato da 25 a 17 Kg.

Produzione nazionale – L’Istituto evidenzia che nel decennio 2006-2015 la produzione di carne bovina in Italia è diminuita del 9%, anche se nel 2016 i volumi sono tornati a crescere (+3,9% in peso e +5,6% in numero di capi). Il capitale bovino al 1° dicembre 2016 era di poco superiore ai 5,9 milioni di capi, di cui oltre 2 milioni per la filiera carne (tra questi solo 0,5 milioni appartenevano alle razze autoctone). Nello specifico, dal 2010 al 2016 le consistenze bovine sono cresciute dell’1,7% solo grazie all’incremento del patrimonio da latte, mentre quello da carne ha perso oltre l’8% rispetto al 2010, anche se nel 2016 è cresciuto del 2,1%. Secondo l’Ismea, il calo delle vacche nutrici (-19% sul 2010) – essendo correlato alla disponibilità di capi da ingrassare -, evidenzia la difficoltà nel prossimo futuro di ridurre il tasso di dipendenza dall’estero per i ristalli.

Importazioni – Nel 2016 la debolezza della domanda si è tradotta in una flessione delle importazioni di carne. È aumentato l’import della Polonia, che si classifica al secondo posto dopo la Francia. Per quanto riguarda i capi di ristallo, lo scorso anno le importazioni sono cresciute del 6%. In questo caso il fornitore quasi esclusivo, con una quota dell’86%, resta la Francia.

Domanda interna – I consumo domestici di carne rappresentano il 10,1 % del totale della spesa delle famiglie relativa al settore agroalimentare (2016). Le carni bovine costituiscono in valore il 44%
del comparto. Il consumo pro capite di carne bovina è passato in 10 anni da 25 a 17 Kg, ma nel 2016 il calo si è arrestato. Nell’ultimo quinquennio la contrazione dei consumi di carne bovina è stato del 15%, ma nell’ultimo periodo è avvenuta per lo più a scapito della carne proveniente dall’estero, piuttosto che da quella di produzione nazionale. L’Ismea evidenzia, infine, che solo 86 famiglie su 100 hanno acquistato carne bovina almeno una volta all’anno, mentre nel 2012 erano 96 su 100.

Previsioni per i prossimi anni – L’Istituto evidenzia il ruolo crescente in termini di produzione di Stati Uniti, Argentina, Brasile, ma anche dell’Asia. Nell’Unione Europea, invece, nel 2025 la produzione dovrebbe registrare un calo del 4% a causa della debolezza della domanda e dei costi di produzione poco competitivi.

Foto: © Sven Grundmann – Fotolia.com

redazione