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Carne, dalla filiera un impatto ambientale sostenibile

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Mangiare carne nelle giuste quantità è sostenibile per l’ambiente. Il messaggio arriva dal settore zootecnico italiano rappresentato da Assica, Assocarni e Unitalia secondo cui l’impatto ambientale della produzione e quindi del consumo di carne è in linea con quello di frutta e verdura. Prevedendo un consumo ideale di 14 porzioni di proteine animali a settimana (carne, pesce, uova, salumi, più i legumi), le emissioni di Co2 lungo la filiera sono pari a 5,9 kg, un valore in linea con quello relativo a frutta e ortaggi che è leggermente inferiore: 5,6 kg di Co2 derivanti da 35 porzioni consumate ogni 7 giorni. 

I dati sono stati diffusi dai rappresentanti del settore in un incontro organizzato al Senato. L’evento è stata l’occasione per illustrare l’iniziativa “Una proposta per la Carta di Milano: la Clessidra Ambientale”. Una proposta che dà l’idea dell’impatto della dieta alimentare equilibrata sull’ambiente (carbon footprint) considerando le porzioni ideali dei principali alimenti e dunque il consumo di ciascun nutriente fondamentale. La Carta di Milano è il documento che raccoglierà l’eredità dell’Expo 2015, l’esposizione universale dedicata a cibo e alimentazione al via nel capoluogo lombardo a maggio. La Carta conterrà le dichiarazioni conclusive della kermesse e sarà consegnata al Segretario generale delle Nazioni Unite. Nell’incontro è stato presentato anche il rapporto sulla “Sostenibilità delle carni in Italia” che mette in evidenza i benefici di un consumo adeguato di carne anche per la salute delle persone.

 

Foto: Pixabay

Vito Miraglia