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Coceral, Fediol e Fefac: occorre autorizzare urgentemente impiego 3 prodotti Gm

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Coceral, Fediol e Fefac chiedono al Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker di autorizzare con urgenza l’importazione e l’impiego di tre prodotti a base di soia geneticamente modificata (Gm). Se il provvedimento non verrà assunto prima della pausa estiva, ritengono infatti che potrebbero verificarsi gravi perdite commerciali.

Le tre associazioni evidenziano che i prodotti in questione stati ritenuti sicuri dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel 2015. Ma restano in attesa di ricevere l’autorizzazione dalla Commissione d’appello europea da cinque mesi, a partire dall’11 gennaio 2016. Generalmente, questo iter richiede un periodo di circa un mese. Oltretutto, la Commissione europea non è riuscita a fornire ragioni scientificamente valide per giustificare questo ritardo. Di conseguenza, Fefac (la federazione dei produttori europei di mangimi), Coceral (l’associazione europea dei produttori di cereali, riso, semi oleosi, olio d’oliva e oli) e Fediol (la federazione europea dei produttori di alimenti proteici e di oli vegetali, dei titolari dei frantoi, dei raffinatori e degli imbottigliatori) si sono rivolte direttamente al Presidente Junker, affinché la procedura venga sbloccata con urgenza.

L’autorizzazione di questi prodotti Gm dovrebbe essere fondamentale per garantire la redditività della produzione europea di alimenti e mangimi, fornendo la necessaria certezza giuridica agli operatori del settore. Le associazioni evidenziano che l’Unione europea ha bisogno d’importare dall’estero circa il 75% degli ingredienti impiegati nella produzione dei mangimi per animali. Fra questi, la fonte proteica più utilizzata è proprio la farina di soia.

In assenza di una decisione definitiva rapida, i commercianti europei potrebbero quindi essere costretti a limitare le importazioni di soia, a causa del rischio di trovare tracce di Ogm ancora non autorizzati nell’UE. Questa situazione finirà per aggravare ulteriormente la crisi del mercato che continua a interessare i principali settori dell’allevamento europei, in particolare il comparto dei latticini e quello della carne di maiale.

 

Foto: Pixabay

redazione