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Farina di microalghe, potrebbe sostituire efficacemente olio e farina di pesce

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La farina di microalghe potrebbe sostituire efficacemente l’olio e la farina di pesce all’interno dei mangimi. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Aquaculture dai ricercatori dell’Università di Sonora (Messico) e della Texas A&M University di College Station (Usa), secondo cui questo ingrediente potrebbe aumentare il peso, accrescere il contenuto di acidi grassi e migliorare la sopravvivenza dei pesci carnivori.

Gli autori precisano che la farina di pesce fornisce un alto livello di proteine e amminoacidi, mentre l’olio di pesce aumenta il contenuto di acidi grassi polinsaturi a catena lunga. Tuttavia, la disponibilità limitata di questi ingredienti ne aumenta il prezzo, rendendoli costosi per i produttori di mangimi. Per questo motivo, molti ricercatori stanno analizzando le caratteristiche di fonti proteiche alternative – di origine animale o vegetale -, come la farina di soia, il concentrato di proteine di soia, la farina di glutine di mais, la farina di sangue e i sottoprodotti del pollame. “La sostituzione della farina e dell’olio di pesce, tuttavia, è spesso limitata da potenziali problemi associati a livelli insufficienti di aminoacidi essenziali o acidi grassi, alla presenza di fattori anti-nutrizionali o alla scarsa appetibilità”, spiegano i ricercatori.

Nel corso dell’indagine, gli scienziati hanno quindi esaminato gli effetti dell’assunzione di mangimi prodotti con la combinazione delle farine di due microalghe: l’Arthrospira (più nota come spirulina) e la Schizochytrium limacinum. Queste specie vegetali contengono, infatti, alti livelli di nutrienti importanti. “L’Arthrospira, precedentemente chiamata spirulina, possiede un elevato contenuto proteico, oltre ad acidi grassi essenziali, vitamine, minerali e polisaccaridi – osservano gli esperti -. La Schizochytrium limacinum d’altra parte, è una fonte eccezionale di acido docosaesaenoico”.

I ricercatori hanno prodotto dei mangimi per pesci in cui l’olio e la farina di pesce sono stati sostituiti con la farina di spirulina e di S. limacinum in percentuali differenti: 10, 20, 30, 40 e 50%. Li hanno quindi utilizzati per nutrire 216 giovani esemplari di spigola ibrida rigata per un periodo complessivo di otto settimane. Durante questo lasso di tempo, i pesci sono stati pesati ogni sette giorni. Al termine dell’esperimento, è emerso che le formulazioni che contenevano il 30% e il 50% di farine di microalghe hanno prodotto un aumento di peso maggiore rispetto al regime alimentare tradizionale (gruppo di controllo). Inoltre, i pesci che avevano assunto queste diete vivevano più a lungo di tutti gli altri, avevano un coefficiente di crescita termica maggiore rispetto a quelli del gruppo di controllo e nei loro tessuti erano presenti livelli maggiori di acido palmitico, acidi grassi saturi totali e dell’acido grasso omega-3 acido docosaesaenoico (Dha). Tuttavia, man mano che veniva sostituito l’olio di pesce diminuivano i livelli di acido eicosapentaenoico (Epa), acido oleico e di acidi grassi monoinsaturi.

Alla luce dei risultati ottenuti, gli scienziati ritengono che la combinazione della farina di spirulina e di S. limacinum potrebbe sostituire fino al 50% la percentuale di farina e olio di pesce utilizzati nei mangimi per pesci. Potrebbe, inoltre, favorire la crescita dei pesci e l’accumulo di Dha nei loro tessuti, arrecando significativi vantaggi ai consumatori.

Foto: Nichole Bohner – Pixabay

redazione