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Farm to Fork, Fefac: “L’Europa rischia di non avere più cibo”

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“Il tempo dei messaggi politici sulla strategia Farm to Fork è passato. È giunto il momento di analizzare i dati attualmente disponibili”. A ribadirlo è Federazione europea dei Produttori di Mangimi Composti (Fefac) che ha raccolto in un documento i diversi rapporti e ricerche sull’impatto della nuova strategia europea per la filiera alimentare.

“Gli studi condotti dall’USDA, dall’HFFA Research, dal Centro comune di ricerca dell’UE (JRC), dall’Università di Kiel e dall’Università e ricerca di Wageningen (WUR) concludono tutti che esistono diversi impatti significativi, compromessi e punti ciechi che devono essere urgentemente presi in considerazione dai responsabili delle politiche nell’UE”, scrive la Fefac.

I punti critici della strategia Farm to Fork

La federazione ha elencato i punti critici evidenziati dalle ricerche.

 1) Lo studio del JRC prevede che la diminuzione tra il 40 e il 60% delle emissioni di gas a effetto serra dall’agricoltura europea derivante dall’attuazione degli obiettivi Farm to Fork porterà all’esternalizzazione della produzione agricola europea, comprese le sue emissioni verso Paesi terzi.

 2) Lo studio dell’Università di Kiel prevede che l’Europa potrebbe diventare un importatore netto di cibo, in diretta contraddizione con l’autonomia strategica aperta promossa dalla Commissione europea durante la crisi del Covid.

 3) Lo studio dell’USDA conclude che gli obiettivi fissati nella strategia Farm to Fork potrebbero portare all’insicurezza alimentare per 22 milioni di persone.

Perché l’Europa non guarda i dati?

Secondo Fefac, ciascuno di questi studi, utilizzando metodologie diverse, con diversi punti focali e limitazioni, si completano a vicenda. Tutti giungono alle stesse conclusioni. La produzione agricola dell’UE diminuirà, in alcune aree e per alcuni prodotti in modo piuttosto drastico. Secondo l’ultimo studio WUR che mostra un calo medio della produzione per l’impatto cumulativo degli obiettivi compreso tra il 10 e il 20% con un calo fino al 30% per alcune colture.

Per quanto riguarda la produzione zootecnica, lo studio dell’Università di Kiel indica una riduzione media del 20% della produzione di carne bovina dell’UE e del 17% per la produzione di carne suina. Un ulteriore documento politico del WUR (di prossima pubblicazione) conferma una diminuzione complessiva della produzione di carne bovina, suina e lattiero-casearia, che porta non solo a un aumento dei prezzi per i consumatori dell’UE, ma mostra anche effetti discutibili sui redditi degli allevatori.

I rischi sulla sicurezza

I dati indicano chiaramente gli impatti sul commercio, sui redditi degli agricoltori e, in definitiva, sui prezzi al consumo. Cambiare il sistema alimentare in queste condizioni sarà più difficile e imporre tasse sui consumi, come proposto dal Parlamento Europeo, potrebbe renderlo socialmente ingiusto.

“Obiettivi politici non basati su dati avranno effetti deleteri sull’agricoltura europea”, spiega Fefac. Il più recente studio di Wageningen, con i suoi diversi scenari che la valutazione isolata degli effetti degli obiettivi Farm to Fork fornisce solo un quadro parziale della realtà cumulativa affrontata dagli agricoltori e operatori agroalimentari sul campo.

Inoltre, se la produzione dell’UE diminuisce, come chiaramente previsto da tutti i ricercatori che hanno valutato l’impatto delle attuali proposte della Commissione, le importazioni dell’UE di materie prime e ingredienti agricoli sono destinate ad aumentare in modo significativo. Rendendo così l’UE dipendente dalle importazioni per nutrire la sua popolazione, con rischi politici e di sicurezza alimentare per i consumatori europei.

Concludono dalla Federazione: “È tempo che la Commissione europea conduca una valutazione d’impatto olistica. La scadenza di Farm to Fork si avvicina. Otto anni per il settore agricolo non sono poi così lunghi. Abbiamo urgente bisogno di vedere proposte concrete e una discussione più ampia sulle scelte che stiamo facendo, ma deve essere basata su dati migliori”.

Foto: ©carballo_Fotolia