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Isteria anti-Ogm: per combatterla serve più informazione

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“Sono uno scienziato che crede, con tutto il cuore, nel valore per l’umanità degli alimenti provenienti da organismi geneticamente modificati (Ogm) – scrive al Los Angeles Times William Clark da Los Angeles (Usa) -. Dopo tutto, abbiamo modificato geneticamente gli alimenti per millenni attraverso l’agricoltura selettiva. Ma non è questo il punto. Il vero punto è: perché delle persone razionali spendono così tanto tempo ed energie nell’opporre resistenza all’etichettatura degli alimenti ‘geneticamente modificati’? Scommetto che il numero di persone che crede che gli alimenti geneticamente modificati siano ‘il male’ è circa lo stesso di coloro che credono che le lampadine fluorescenti siano un complotto del governo ideato per controllare le nostre menti. Se, anziché nell’opporre resistenza all’etichettatura, le aziende alimentari investissero il loro tempo e il loro denaro per educare l’opinione pubblica su ciò che gli Ogm realmente sono sono anni che in tutto il mondo si consumano questi alimenti senza aver mai rilevato una sola nota negativa (per non parlare del significativo aumento della produzione alimentare mondiale) – la preoccupazione verrebbe circoscritta ai soli nemici delle lampadine fluorescenti”.

 

La lettera di Clark non è l’unica che tratti questo argomento: anche altre due lettrici, Diane Harper di Long Beach e Sarah Clark di Los Angeles, scrivono al quotidiano statunitense sulla medesima questione. Diane Harper precisa che le manipolazioni delle colture che l’uomo compie da migliaia di anni non si discostano poi molto da quelle che vengono applicate alle colture Ogm: “Non esiste un solo alimento che non contenga tracce di organismi geneticamente modificati. Nessuno, assolutamente nessuno. Mais, grano e altre colture che vengono impollinate dal vento sono piene di Ogm, e nessuno si è ammalato – scrive -. Perché? Perché gli esseri umani hanno ibridato gli alimenti per migliaia di anni, forse di più. Le tecniche utilizzate per produrre alimenti Ogm non sono diverse da quelle che utilizzò Luther Burbank. Purtroppo gli esseri umani sono ‘programmati’ per temere le novità: ricordate come in passato era temuto l’arrivo del computer? Dovremmo essere grati di avere tali alimenti salutari; troppe persone non sono fortunate quanto gli americani”. Sarah Clark sposta l’attenzione dagli effetti degli Ogm sulla salute delle persone allo strapotere delle aziende detentrici dei brevetti Ogm: “Perché la maggior parte del dibattito sugli Ogm si concentra sugli effetti che potrebbero sortire sulla salute dell’individuo? Il problema è molto più grande. Cosa faremo quando la maggior parte del nostro approvvigionamento alimentare sarà di proprietà di una società e nessuno potrà conservare i semi per piantarli? Questo è il grande problema”.

 

Foto: Pixabay

m.c.