Si rafforza la filiera italiana del latte e dei formaggi. Secondo i dati riportati da Ismea – l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare – in un articolo, con un fatturato di 21,8 miliardi di euro nella fase di trasformazione (+33% negli ultimi cinque anni) e una produzione agricola che vale 7,9 miliardi di euro (+50% nello stesso periodo), il settore rafforza il suo ruolo centrale nell’industria alimentare italiana, con ottimi risultati sia in Italia che all’estero.
In aumento le esportazioni
Per quanto riguarda l’apertura verso i mercati internazionali, nel 2024 l’Italia si è confermata secondo esportatore mondiale di formaggi e latticini con un valore record di oltre 5,4 miliardi di euro (+9,2% rispetto al 2023), dietro solo alla Germania. A trainare il successo del comparto all’estero sono i formaggi freschi e quelli duri, che rappresentano circa il 75% delle esportazioni complessive. Nei primi sei mesi del 2025 il latte alla stalla ha raggiunto valori record: 59,2 euro/100 litri, +16% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Consumi interni in ripresa
La filiera lattiero-casearia si distingue anche per il peso nella domanda interna: con una quota del 14% sul totale della spesa alimentare delle famiglie (2024), il comparto si posiziona al terzo posto dopo ortofrutta e derivati dei cereali. Aumento che Nei primi sette mesi del 2025 gli acquisti di prodotti lattiero caseari hanno registrato un incremento del 6,6%, grazie soprattutto alla crescita dei consumi di formaggi freschi e yogurt.
Sono le eccellenze a fare la differenza
La forza del comparto nostrano di latte e latticini sta nella qualità: l’Italia può contare su 57 prodotti di “eccellenza”, a Indicazione Geografica (53 DOP, 3 IGP e 1 STG), per un valore complessivo alla produzione di 5,53 miliardi di euro. In questo panorama si distinguono Grana Padano DOP e Parmigiano Reggiano DOP, rispettivamente al primo e secondo posto tra i prodotti IG italiani per valore, molto apprezzati anche all’estero.




