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Mangimi, controlli sanitari: nel 2019 diminuiscono le non conformità

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Il ministero della Salute ha pubblicato la Relazione annuale 2019 al Piano nazionale integrato 2015-2019. I dati relativi alle attività di controllo nella mangimistica hanno registrato una generale conformità del settore alle normative. Le irregolarità rilevate con l’attività ispettiva e con il campionamento e l’analisi sono in diminuzione rispetto al 2018. I dati sono contenuti nel Piano nazionale di Controllo ufficiale sull’alimentazione degli animali. La relazione annuale, inoltre, si completa con il resoconto del monitoraggio della qualità merceologica dei mangimi e del Piano di monitoraggio su latte e mangimi della Regione Puglia in relazione alla presenza di diossina e Pcb diossino-simili.

In calo i casi di carry-over

Secondo il Piano nazionale di Controllo sull’alimentazione animale, nel 2019 sono stati eseguiti 29.367 ingressi presso gli operatori del settore dei mangimi. Le attività ispezionate lungo la catena di valore sono state 20.788, in aumento rispetto al 2018 (+746). Le ispezioni hanno portato al rilevamento di 996 casi, 101 in meno rispetto all’anno passato. Se nel 2018 la quota di non conformità era stata infatti pari al 5,4% del totale, nel 2019 è stata invece del 4,7%. Tuttavia sono state comminate più sanzioni (11,9% sulle non conformità rispetto al 7,1% del 2018), mentre le denunce all’autorità giudiziaria sono diminuite dallo 0,6% allo 0,2%.

Si è proceduto inoltre all’attività di campionamento con il prelievo di 10.836 quantità di mangimi da analizzare. Le non conformità sono state 81 e, anche in questo caso, in riduzione rispetto allo scorso anno (sedici in meno, passando dallo 0,89% allo 0,75% tra 2019 e 2018). Da qui si ricava la “sostanziale rispondenza dei mangimi alla normativa”, con il 99,26% dei mangimi che è risultato conforme alle analisi. La maggior parte delle irregolarità ha riguardato il rilievo di fenomeni di carry-over (in ventuno casi) seguita dalle violazioni delle normative sul Monitoraggio riservato agli additivi nutrizionali e oligoelementi (diciotto casi). 

Il dato sul carry-over fa registrare una costante ma lenta diminuzione, con quattordici casi in meno rispetto a dodici mesi fa. Opposta la tendenza per le irregolarità rilevate nell’attività di monitoraggio degli additivi, passate dall’1% al 3% fra 2018 e 2019. Tuttavia queste sono spesso sono riconducibili a una scarsa conoscenza delle norme, all’inefficace definizione o applicazione di piani di autocontrollo, alla contaminazione crociata, ecc. 

In linea con l’anno precedente il riscontro delle non conformità relativo al programma di profilassi della Bse mentre sono dimezzate quelle che riguardano la contaminazione da micotossine. In netta diminuzione il numero di irregolarità sulla contaminazione da Ogm ed è in flessione anche il dato relativo alla contaminazione da Salmonella. Un dato interessante – evidenziato nella relazione – è il primo caso di non conformità relativa a residui di packaging in un mangime per suini che dimostra l’attenzione sul riutilizzo dei sottoprodotti dell’industria alimentare nella mangimistica.

Due prodotti importati irregolari

Nell’ambito del piano sono stati eseguiti anche i controlli sui prodotti importati. Tutte le 5.627 partite di mangimi che hanno fatto ingresso nel territorio italiano sono state sottoposte a controllo documentale. Su tutte le partite di mangimi di origine animale è stato eseguito un controllo di identità mentre su 194 partite è stato prelevato un campione, eseguendo quindi un controllo materiale. Le non conformità hanno riguardato due partite (0,03% del totale). Su una partita di farina di carne equina proveniente dall’Argentina è stata individuata la presenza di costituenti di origine animale non autorizzati; su una partita di miglio a uso zootecnico, in arrivo dall’India, è stata invece riscontrata la presenza di pesticidi. Tuttavia, sul numero di campioni prelevati, il risultato conseguito è stato inferiore alle attese per la prima volta da quando è stata introdotta questa attività nel piano nazionale: il livello atteso è fissato al 5%, i campioni prelevati sono stati il 3,44%.

La relazione contiene anche i dati relativi ai controlli di qualità merceologica forniti dal Ministero delle Politiche agricole alimentari forestali. I controlli sono stati eseguiti su ogni tipologia di prodotto per l’alimentazione animale e sull’intera filiera, compresi, tra gli altri, controlli documentali e di tracciabilità, soprattutto relativi alle materie prime. In totale i controlli dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, ispettivi e analitici, sono stati in totale 2799 e hanno portato a cinque sequestri, 226 contestazioni amministrative, 32 diffide e una notizia di reato inoltrata all’autorità giudiziaria.