Home Ricerca Meno stress negli allevamenti grazie all’aromaterapia

Meno stress negli allevamenti grazie all’aromaterapia

879
0

Lo stress fa vittime anche negli allevamenti. I suoi effetti sul metabolismo, sull’alimentazione e sulla riproduzione degli animali non sono trascurabili e a farne le spese sono anche la qualità e la sicurezza dei prodotti che arrivano nelle case dei consumatori. Una possibile soluzione al problema passa attraverso la stimolazione dell’olfatto degli animali. Diversi studi hanno infatti dimostrato che l’aggiunta di specifici composti aromatici ai mangimi contribuisce a ridurre la risposta allo stress e a regolare l’assunzione del cibo, con un impatto positivo sia a breve sia a lungo termine.

 

Ad aver approfondito questo fenomeno sono stati i Laboratoires Phodé, produttori francesi di additivi per mangimi, che hanno messo a punto un complesso di molecole aromatiche specifiche di origine naturale, battezzato VéO, efficace nella riduzione dello stress. Aggiunto all’alimentazione delle vacche da latte, VéO aumenta la fertilità, la fecondità e la produzione di latte stessa, mentre durante l’allattamento riduce la perdita di peso delle scrofe, indipendentemente dal numero di suinetti.

 

Nel caso delle vacche da latte l’effetto sulla fertilità può essere attribuito alle proprietà antistress del complesso, che riduce il rilascio degli ormoni dello stress, regolarizzando così anche la produzione degli ormoni della riproduzione. Gli esatti meccanismi alla base di questo effetto non sono ancora noti. Le possibili ipotesi includono l’attivazione dei meccanismi cerebrali che regolano il piacere, un effetto diretto dei principi attivi del complesso sulla trasmissione dei segnali di stress nel cervello (probabilmente a livello del sistema degli endocannabinoidi) e l’effetto delle proprietà antinfiammatorie di alcuni degli ingredienti del complesso.

 

Qualunque sia il meccanismo reale, questo approccio rappresenta una soluzione naturale per ottimizzare la riproduzione delle vacche da latte e probabilmente anche di altri animali.

 

Foto: Pixabay

Silvia Soligon