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Ogm, superfici coltivate in aumento del 3,6%

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Un incremento di sei milioni di ettari nel 2014. Il rapporto annuale dell’Isaaa, il Servizio internazionale per l’acquisizione di applicazioni agri-biotech, ha registrato un aumento del 3,6 per cento delle superfici agricole coltivate con organismi geneticamente modificati. Raggiunto dunque il record di 181,5 milioni di ettari nel mondo.

Grazie all’ingresso del Bangladesh, sale a 28 il numero degli Stati con piantagioni ogm: tra questi venti Paesi in via di sviluppo e otto Paesi industrializzati, in rappresentanza di oltre il 60 per cento della popolazione. Gli Stati Uniti restano leader con 73,1 milioni di ettari. Gli Usa hanno segnato il maggiore aumento rispetto al 2013 (+4%) staccando il Brasile che aveva registrato i più alti tassi di crescita nei cinque anni precedenti. Buoni numeri anche per Argentina, Canada e India che continua  a beneficiare della coltivazione di cotone gm. I 2,7 milioni di ettari coltivati a ogm fanno del Sud Africa il Paese più avanzato del Continente Nero. Fra i 28 Stati ci sono anche cinque Paesi europei: Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Portogallo e Spagna che raccoglie il 92% degli ettari coltivati a mais gm in tutta l’Unione Europea. Da Brasile e Usa l‘Italia continua a importare più dell’80 per cento della soia fondamentale per l’intera industria mangimistica del nostro Paese.

Il rapporto Isaaa sottolinea i benefici delle coltivazioni transgeniche, dalla riduzione della povertà e della fame all’incremento di reddito dei coltivatori, allo sviluppo di varietà di colture resistenti alla siccità e ai parassiti. Dal 1996 al 2013 il valore della produzione è aumentato di 133 miliardi di dollari, mentre si è sensibilmente ridotto l’uso di pesticidi. Solo nel 2013 le emissioni di biossido di carbonio legate a queste coltivazioni sono diminuite di un volume pari a quello prodotto da 12,4 milioni di automobili. 

Nel 2014 il Bangladesh è entrato nel novero dei Paesi con coltivazioni transgeniche grazie a 120 coltivatori. Dodici ettari di terreno in uno degli Stati più poveri del pianeta sono stati destinati alla coltivazione di una melanzana biotech, uno degli ortaggi più nutrienti di quel territorio. Grazie a questa nuova piantagione il ricorso agli insetticidi si è ridotto di oltre il 70% comportando un beneficio di oltre 1800 dollari Usa per ettaro.

 

Foto: Pixabay

Vito Miraglia